Vivere in campagna allunga la vita? Pare sia vero il contrario

Una recente ricerca dello Schaeffer Center for Health Policy & Economics dell’Università della California del Sud sembra sfatare questo mito

Si è a lungo creduto che la vita in campagna offrisse un’esistenza più salubre e tranquilla rispetto al trambusto delle città, con benefici tangibili sulla longevità. Tuttavia, una recente ricerca dello Schaeffer Center for Health Policy & Economics dell’Università della California del Sud sembra sfatare questo mito, evidenziando come gli uomini che vivono nelle zone rurali tendano ad avere un’aspettativa di vita inferiore rispetto a quelli nelle aree urbane. Fattori quali il fumo, l’obesità e le malattie cardiovascolari giocano un ruolo chiave nel determinare queste differenze.

L’impatto delle condizioni di salute nelle aree rurali

Il divario tra le condizioni di salute nelle aree urbane e rurali non solo esiste ma si è ampliato nel tempo. Gli uomini che raggiungono i 60 anni in zone rurali affrontano maggiori sfide per la loro salute, con minori possibilità di recuperare una qualità di vita accettabile.

Una villetta nella campagna scozzese
Una villetta nella campagna scozzese | Pixabay @derekmuller – Ecodibasilicata.it

Questa situazione è aggravata dalla crescente domanda di assistenza sanitaria nelle comunità rurali e dalla carenza di operatori sanitari disponibili per soddisfare tale domanda.

Invecchiamento e carenze sanitarie: una doppia sfida per le comunità rurali

Le comunità rurali stanno affrontando una rapida accelerazione del processo di invecchiamento della popolazione, complicata ulteriormente dall’emigrazione dei giovani verso le città. Questo fenomeno riduce non solo la popolazione potenzialmente attiva ma anche il numero degli operatori sanitari disponibili, mettendo ulteriore pressione su un sistema già sovraccarico.

Disparità nell’aspettativa di vita: uomini rurali vs urbani

La ricerca ha messo in luce come gli uomini residenti nelle aree rurali possano aspettarsi due anni in meno di vita rispetto ai loro omologhi urbani, con una qualità della salute nettamente inferiore negli ultimi anni della loro esistenza. Questa disparità si è quasi triplicata negli ultimi due decenni, sottolineando l’urgenza dell’intervento.

Istruzione e comportamenti sanitari: fattori chiave ma non sufficienti

Sebbene l’istruzione giochi un ruolo importante nella determinazione della qualità della salute, da sola non può colmare il divario esistente tra le popolazioni urbane e quelle rurali. Anche adeguando i livelli d’istruzione tra queste due realtà demografiche, permangono significative differenze legate alla geografia che influenzano negativamente l’aspettativa di vita nei contesti più isolati.

Verso soluzioni integrate per ridurre il divario

Gli autori dello studio suggeriscono che intervenire sulle abitudini nocive come il fumo e combattere problematiche diffuse quali obesità e malattie cardiovascolari potrebbe migliorare sensibilmente la situazione nei contesti più disagiati. Tuttavia, riconoscono anche la necessità di approcci più ampi che includano miglioramenti socio-economici come strategia fondamentale per affrontare efficacemente questa disparità di aspettative di vita da chi vive in città e chi abita in campagna.

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