Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, è stato rimosso da uno dei suoi incarichi. Ecco quale e come mai è stata presa questa decisione.
Vittorio Sgarbi è un personaggio pubblico molto controverso. Negli ultimi tempi è stato iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di riciclaggio di beni culturali. In particolare, gli si contesta che La cattura di San Pietro, un quadro seicentesco di Rutilio Manetti, sia stato rubato. Ma a quale importante ruolo ha dovuto dire addio e per quale motivo?
Vittorio Sgarbi è un collezionista d’arte e libri antichi, il che l’ha portato ad ingrandire la collezione dei genitori insieme alla sorella Elisabetta, collegandola alla fondazione Cavallino Sgarbi da lei creata. È anche un personaggio televisivo facile all’ira. Come accennato, di recente, è stato coinvolto in un’inchiesta per riciclaggio di beni culturali che ha destato parecchio scandalo. Ma da cosa è stato fatto fuori? Ecco tutti i dettagli della vicenda.
Valerio Favero, sindaco di Possagno, ha annunciato, come riportato su Il Gazzettino, che Vittorio Sgarbi non sarà più Presidente della Fondazione Canova. La carica pubblica ha spiegato che hanno prorogato il CdA per chiudere le manifestazioni canoviane. Inoltre, già a dicembre era stato comunicato al critico d’arte che non ci sarebbe stato un rinnovo del suo incarico.
La Fondazione Canova è una onlus che gestisce la Gypsotheca e il Museo Antonio Canova. Questo ente si occupa di promuovere iniziative culturali riguardanti il grande scultore. Il saggista aveva ottenuto tale carico, svolto a titolo gratuito, nel 2019, ma la scadenza era stata prorogata per il ricorrere dei 200 anni dalla morte dell’artista. Il sindaco ha dichiarato di aver preso la decisione di non rinnovare la presidenza dell’opinionista ferrarese prima dell’uscita dell’inchiesta di Report.
“Senza dubbio quanto visto in televisione è tutt’altro che edificante“ ha commentato Favero. Giancarlo Cunial, ex professore di storia e collaborazione della Fondazione Canova dal 2001 al 2022 ha aggiunto sul proprio sito di aver “provato schifo” per le espressioni vomitevoli uscite dalla persona a cui hanno dato la presidenza del patrimonio canoviano di Possagno. Ma cosa ha fatto esattamente il collezionista durante il servizio di Report?
Nel corso di un tentativo di intervista da parte della trasmissione della Rai e de Il Fatto Quotidiano lo storico dell’arte ha lanciato insulti volgari. Ha anche iniziato ad alzarsi e abbassarsi la zip dei pantaloni, minacciando di mostrare le parti intime davanti all’obiettivo della telecamera. Insomma alla fine ha pagato lo scotto per le sue intemperanze.
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