Viaggi e turismo, torna l’obbligo di mascherina. Mascherine FFP2 obbligatorie sui mezzi pubblici: ecco cosa significa per le vacanze di Natale.
La stagione dei viaggi e del turismo è alle porte, ma una nuova restrizione sta mettendo a rischio le vacanze di molti italiani. Il Ministero della Salute ha infatti annunciato che, a partire dal 15 dicembre, sarà necessario presentare un certificato di vaccinazione o guarigione per entrare in Italia da tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Questa nuova misura si aggiunge a quelle già in vigore, come l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 sui mezzi di trasporto e nei luoghi affollati, e l’autocertificazione per i viaggi da e per l’estero. In attesa della decisione finale su come gestire la nuova restrizione, che spetta ovviamente al Governo italiano, vediamo insieme quali potrebbero essere le conseguenze della nuova restrizione.
Mascherine FFP2 obbligatorie sui mezzi di trasporto pubblico: cosa cambia dal 15 dicembre
A poche settimane dal Natale, arriva un’ennesima restrizione per i viaggi e il turismo in Italia. Il Ministero della Salute ha infatti deciso di ripristinare l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 sui mezzi di trasporto pubblico, sia locale che a lunga percorrenza. La nuova misura, che entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre, si applica a tutti i viaggiatori, a partire dai 6 anni di età.
L’obbligo di indossare la mascherina FFP2 è già in vigore in alcuni Paesi europei, come la Francia e la Germania. La decisione del Ministero della Salute è stata presa in considerazione dell’aumento dei casi di COVID-19 in Italia. Nelle ultime settimane, infatti, si è registrato un incremento dei contagi, dovuto alla diffusione della nuova variante Omicron BA.5.
E’ innegabile che la nuova restrizione potrebbe avere un impatto negativo sul settore dei viaggi e del turismo, che si sta appena riprendendo dalla pandemia. In particolare, potrebbe scoraggiare i viaggiatori a prendere mezzi di trasporto pubblico, anche per brevi distanze. Innanzitutto, renderà più difficile per i cittadini non vaccinati o non guariti entrare nel Paese.
Questo potrebbe portare a una diminuzione del turismo internazionale, soprattutto da Paesi con un basso tasso di vaccinazione. In secondo luogo, la nuova restrizione potrebbe rendere più complicati i viaggi all’interno dell’Unione Europea. I cittadini italiani che non sono vaccinati o guariti dovranno infatti presentare il certificato di vaccinazione o guarigione anche per viaggiare all’interno dell’UE.
Per evitare che la nuova restrizione abbia un impatto negativo sul turismo, le autorità italiane potrebbero prendere in considerazione alcune soluzioni. Una possibile soluzione sarebbe quella di eliminare l’obbligo di presentare il certificato di vaccinazione o guarigione per i viaggi all’interno dell’Unione Europea.
Questa sarebbe in linea con le misure adottate da altri Paesi europei, come la Francia e la Spagna. Un’altra possibile soluzione sarebbe quella di estendere l’obbligo di presentare il certificato di vaccinazione o guarigione anche ai cittadini italiani. Questa soluzione sarebbe più stringente, ma potrebbe aiutare a ridurre il rischio di diffusione del virus.