Grazie alla maggiorazione contributiva è possibile andare in pensione anche con diversi anni di anticipo. Vediamo come funziona.
Forse non lo sai ma c’è un modo per andare in pensione anche molti anni prima: si tratta della maggiorazione contributiva. E’ una strada poco nota ma molto utile che può farti avere un forte sconto anagrafico. Vediamo, nei dettagli, come funziona e cosa bisogna fare.
Molti lavoratori vorrebbero riuscire ad accedere alla pensione con qualche anno di anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero. Secondo quest’ultima, infatti, per uscire dal lavoro e accedere alla pensione di vecchiaia, è necessario avere almeno 67 anni di età e non meno di 20 anni di contributi.
Lavorare fino a 67 anni è una prospettiva che piace a pochi e, inoltre, non favorisce nemmeno il ricambio generazionale all’interno delle aziende. Le opzioni di prepensionamento in Italia non mancano ma quasi tutte chiedono di avere moltissimi anni di contribuzione.
C’è un modo, tuttavia, per “aggirare l’ostacolo” e uscire dal lavoro anche 5 anni prima del previsto: si tratta della maggiorazione contributiva, una strada poco conosciuta ma davvero molto utile. Purtroppo non tutti possono beneficiarne: questo strumento per andare prima in pensione è fruibile solo da una categoria specifica.
C’è un modo semplice per andare in pensione prima senza subire penalizzazioni sull’assegno: si tratta della maggiorazione contributiva, una strada poco conosciuta ma molto utile. Vediamo chi può beneficiare di questo strumento.
Maggiorazione contributiva, in parole povere, significa che i contributi versati durante la carriera lavorativa, valgono di più e, dunque, consentono di accedere prima alla pensione. Ci sono situazioni, infatti, in cui un anno di lavoro vale più di 12 mesi di contribuzione.
E’ questo, ad esempio, il caso delle persone con invalidità certificata. I lavoratori con invalidità pari o superiore al 74% possono beneficiare di due mesi di contribuzione in più per ogni anno di servizio effettivo fino ad un massimo di 5 anni. Se il periodo lavorativo è inferiore all’anno, la maggiorazione è proporzionale, aumentando di un sesto il numero delle settimane di lavoro.
Questo beneficio si rivolge sia ai dipendenti del settore privato che ai dipendenti pubblici. La maggiorazione contributiva si applica solo ai periodi di lavoro effettivamente svolti e non ai periodi coperti da contribuzione figurativa, da contribuzione volontaria o derivante da riscatti non legati al lavoro.
Per ottenere questa agevolazione e riuscire, dunque, ad andare in pensione un po’ prima è necessario fare richiesta quando si presenta la domanda di pensionamento, fornendo tutta la documentazione che attesti le condizioni sanitarie necessarie per poter beneficiare della maggiorazione. Solo nel caso dei lavoratori che sono iscritti all’ex INPDAP, la richiesta deve essere presentata al datore di lavoro.
La maggiorazione contributiva è utile ai fini dell’accesso anticipato alla pensione ma ha un impatto solo sul calcolo della pensione con il sistema retributivo, non su quella con il sistema contributivo.
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