Quale tra queste città è conosciuta come quella in cui avviene in modo particolare la lavorazione del corallo?
Noto fin dall’antichità per la sua preziosità, il corallo è definito l”oro rosso” e la sua storia è avvolta in un’aura leggendaria. Ne ha parlato Ovidio nelle Metamorfosi e anche Plinio il vecchio nella Naturalis historia. Si pensa che il corallo risalga a migliaia di anni fa.
La pesca e la lavorazione di questo prezioso essere marino, identificato come celenterato microscopico, era praticata fin dall’antichità in tutto il bacino del Mediterraneo. Da lì è stato esportato in tutto il mondo e la sua diffusione è stata sempre presente, in quasi tutte le epoche. Al corallo sono sempre state attribuite proprietà e qualità portentose. Era considerato un amuleto contro il male, un afrodisiaco, e usato come ingrediente per medicamenti. Nell’escatologia cristiana il corallo è stato associato alla figura di Gesù Cristo per il colore rosso simbolo della Passione e l’iconografia lo ha rappresentato ampiamente con questa simbologia. Ma, qual è la citta in cui la lavorazione del corallo è più attiva?
La patria del corallo si trova in Italia ed è identificata nella cittadina di Torre del greco. La lavorazione del corallo in questa località campana risale al 1400 quando vi si dedicarono i pescatori del luogo. Per trovare il corallo raggiungevano le coste africane con le loro coralline. Era un’impresa economica che produceva ampi guadagni tanto che Ferdinando IV di Borbone definì la cittadina come la “spunga d’oro” del suo regno.
Nel 1805 la produzione ebbe un incremento e fu esportata a Marsiglia, in Francia. Il francese Martin, a seguito di una promessa fattagli dai Borbone, che lo avrebbero esentato dal pagare le tasse, trasferì la sua bottega a Torre del greco e favorì un ulteriore sviluppo della lavorazione che raggiunse i vertici massimi.
Anche oggi la cittadina campana rimane il principale centro di lavorazione del corallo in Italia in cui lavorano circa 4000 persone con un’arte tramandata da generazioni. A causa dei problemi ambientali prodotti dai cambiamenti climatici però ci sono varie criticità a cui va incontro la produzione del corallo. Si prospettano condizioni ambientali completamente inadatte in un futuro a breve e medio termine, entro il 2035.
L’aumento della temperatura della superficie del mare, l’acidificazione degli oceani, le tempeste tropicali sempre più frequenti creano fattori fortemente negativi per il corallo e si pensa che a breve circa il 64% delle barriere coralline risentirà di questi fattori. Le barriere coralline infatti sono altamente sensibili ad alterazioni improvvise ed anomale. Gli esperti stanno analizzando e monitorando costantemente il loro stato di salute e stanno studiando possibili alternative ad un’estinzione di massa di questi organismi marini.
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