Siamo agli inizi, ma sono inizi più che promettenti. Una proteina capace di proteggerci dal cancro è appesa stata scoperta.
Scoperta una proteina con la straordinaria capacità di riparare i danni al DNA la molecola che custodisce le informazioni genetiche di ciascun essere vivente. La proteina proteina esegue tale riparazione in un modo mai visto prima e potrebbe rivoluzionare la lotta al cancro, sotto forma di vaccino in grado di prevenire i tumori.
Questa proteina – chiamata proteina DdrC – opera in autonomia, senza il supporto di altre proteine e sembra poter essere trasferita in qualsiasi essere vivente, dalle piante, all’essere umano con efficacia protettiva mai vista. I danni al DNA sono alla base dei tumori, la scoperta di questa proteina potrebbe portare ad un vaccino anti cancro in grado di aggiustare le mutazioni cancerose nelle nostre cellule e prevenire di ammalarsi. Ma non solo. La ricerca è ancora agli inizi, ma la scoperta di questa proteina potrebbe cambiare tutto.
A individuare la proteina DdrC in grado di riparare i danni al DNA è stato un team di ricerca canadese composto da scienziati del Dipartimento di Biochimica della Western University di London. I ricercatori hanno individuato il batterio Deinococcus radiodurans che si è scoperto resistere a dosi di radiazioni fino a 10.000 volte superiori a quelle che uccidono le cellule umane. Studiando questo minuscolo organismo hanno scoperto che a proteggerlo è un sistema antiossidante caratterizzato da una proteina straordinaria, appunto, che si accorge immediatamente del danno al DNA e interviene per ripararlo, ripristinando il genoma in modo coerente.
La proteina agisce cercando le singole rotture e ricompattandole con straordinaria efficacia. La scoperta più straordinaria è che la proteina DdrC è risultata efficace anche all’interno di altri organismi. Inserita nel batterio Escherichia coli, è risultato 40 volte più resistente ai danni provocati dalle radiazioni ultraviolette, responsabili del cancro della pelle. I ricercatori ritengono che la proteina, lavorando in maniera autonoma, possa funzionare in molteplici organismi proteggendoli dalle rotture del DNA, con esiti rivoluzionari.
“Cosa accadrebbe se avessi un sistema di scansione come DdrC che pattugliasse le tue cellule e neutralizzasse i danni quando si verificano? Questo potrebbe costituire la base di un potenziale vaccino contro il cancro”, hanno concluso i ricercatori. Siamo ancora all’inizio della ricerca, ma lo studio porta a pensare che all’interno del sistema di ossidazione del batterio Deinococcus radiodurans possano esserci altre proteine efficaci e protettive.
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