Secondo un recente studio, molto presto milioni di posti di lavoro saranno a rischio, a causa dell’affermarsi di questo sistema.
L’Italia sta attraversando un periodo decisamente complicato a causa di una crisi che ormai da diversi anni ha colpito la società. Nonostante gli sforzi di superarla, ci sono ancora oggi molti punti da dover risolvere. La situazione continua ad essere problematica e pesa soprattutto su milioni di lavoratori. Uno dei punti di maggior interesse è, appunto, la difficoltà di trovare un posto di lavoro adeguato, che rispetti i diritti delle persone.
Una paga bassa, delle condizioni inadatte, ore di lavoro che non corrispondono allo stipendio offerto stanno incidendo sullo stato di milioni di lavoratori. Se da una parte le offerte mancano o comunque mancano di supporto, dall’altra, con l’affermarsi delle nuove tecnologie, risulta sempre più lontana la possibilità di poter trovare un’occupazione. Di conseguenza il malessere diventa parte integrante della società. Negli ultimi anni, in particolare, si sta facendo strada un sistema che sta mettendo a rischio milioni di posti.
Brutte notizie per i lavoratori: un milione di posti sono a rischio, cosa potrebbe succedere
Negli ultimi anni si stanno sempre più affermando gli strumenti di intelligenza artificiale. Se da una parte potrebbe portare grossi progressi in molti settori della società e del lavoro, dall’altra invece potrebbe causare delle brutte conseguenze per alcune categorie di lavoratori. Infatti questo sistema potrebbe svolgere facilmente le mansioni di milioni di persone che occupano un determinato tipo di mansione.
Lo studio è stato realizzato dall’AI Enabled ICT Workforce Consortium e si è concentrato sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Italia. Da quanto emerso il 91,5 % dei posti di lavoro specializzati nel settore Ict- tecnologie dell’informazione e della comunicazione- sono a rischio. Questo vuol dire- secondo i dati dell’Eurostat del 2023- che circa 10 milioni di lavoratori potrebbero perdere il proprio posto di lavoro. Ci sono specifiche categorie interessate, come il Software Engineer, il Software Test and Debug, il Technical Writer e UX designer, l’Hel Desk Analyst.
Non è detto che comunque queste figure non siano più necessarie ma significa che molte delle competenze svolte potrebbero essere praticate dall’IA. Per poter andare incontro al cambiamento e sostenerlo- come riporta un sondaggio fatto tra i dirigenti dell’IBM- bisogna procedere con un piano di aggiornamento e riqualificazione dei lavoratori. È infatti importante non farsi capovolgere dall’intelligenza artificiale e saperla gestire, in modo da equilibrare i ruoli e permettere ai posti interessati di non lasciarsi sopraffare dalla tecnologia.