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Un affare per la vita, 9 centesimi al metro quadro. Così si può vivere in un luogo da sogno

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Armando Del Bello

Un affare immobiliare di quelli che posso cambiare la vita, considerando il rapporto tra la spesa e quello che si può acquistare.

Un’iniziativa immobiliare che sembra parte della cronaca d’Italia, quando riporta fatti su zone più o meno spopolate e depresse. E’ qualcosa di letto e riletto, in questi anni, quasi un luogo comune. Un’area spopolata o quasi, viene valorizzata da un’operazione mirata al mercato immobiliare. Solitamente è un incentivo all’acquisto. Parliamo delle ormai note, e in qualche caso leggendarie, “case ad un euro” che da almeno vent’anni accompagnano questo genere di cronache. Un  amministrazione locale tenta il tutto per tutto con il patrimonio immobiliare abbandonato e spesso prossimo alla rovina.

Ora è possibile avere a disposizione un terreno dove costruire – Foto: Ecodibasilicata.it

Si cercano abitanti, più che acquirenti, e si propongono le case ad un prezzo irrisorio. Ma non è così semplice come sembra. La casa c’è ma deve essere ristrutturata ed i tempi li detta l’amministrazione. Ecco che le spese salgono e quello che sembrava  un dono diventa perlomeno un investimento. Se il patto è accettato la casa è salva ed il valore del bene – ristrutturato – quasi assicurato. Ma certo non è stato un dono. Se va bene si arriva pari, tra casa donata e soldi investiti nel restyling.  In certi casi è un buon compromesso.

Non è nel Sud Italia

Ci attendiamo il Mezzogiorno, dunque ma non è così. E non siamo in Italia, ma in Svezia. Un luogo dove non ci attenderemmo la necessità d’incentivare qualcosa con metodi simili a quelli in uso dalle nostre parti. E invece pare non sia così. Götene, il luogo di cui stiamo parlando, è individuata nelle mappe  a circa 200 miglia a sud-ovest di Stoccolma. Non abbiamo borghi prossimi all’abbandono bisognosi di cronaca e particolari attenzioni. Qui si parla di terra, aree acquistabili con poco, pochissimo. Quindi niente case ad un euro con tetto e fondamenta da rifare. La strategia non è differente ma quanto offerto cambia la prospettiva rispetto ai cliché. Qualcosa di nuovo, ma con impatto mediatico non dissimile.

In viaggio per un affare, non in un posto qualsiasi

I terreni si vendono partire da 9 centesimi di dollaro al metro quadrato. La prospettiva suggerita è presto intuibile. Si intende offrire agli acquirenti l’opportunità di acquistare un bene all’interno del quale i futuri proprietari possono far costruire la casa a lungo desiderata, presumibilmente un luogo dove trascorrere le vacanze estive. Il posto merita: Götene si trova presso il lago Vänern, il più grande della Svezia e dell’intera penisola scandinava. I residenti nella cittadina sono 5.000 residenti e 13.000 se si contano anche i dintorni. Dunque un luogo tranquillo ma non desolato. Non lontano ci sono due luoghi dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco: il Geoparco di Platåbergens, il lago Vänern e il suo arcipelago,

Il perchè di questa scelta

Ebbene sebbene il luogo, gli scenario e la cultura  sono molti differenti dai nostri le motivazioni alla base dell’iniziativa sono in tutto simili, motivata dalla necessità di stimolare l’economia locale, constata la lentezza del mercato immobiliare e il declino demografico, ha dichiarato senza misteri il sindaco Johan Månsson. Non mancano anche qui le regole da seguire: la costruzione di una casa deve iniziare entro due anni dall’acquisto del terreno.

Avere una casa bella senza spendere troppo è il sogno di molti – Foto: Ecodibasilicata.it

 

Troppo successo

La vendita dei terreni ha ottenuto in poco tempo l’effetto desiderato: migliaia di richieste giunte da tutto il mondo in pochissimo tempo. Un successo forse eccessivo. A causa dell’elevato interesse, le autorità locali sembra siano state prese alla sprovvista e  hanno sospeso il progetto in attesa di valutare meglio come procedere. E’ possibile che l’amministrazione riveda il prezzo di vendita, considerato l’interesse dell’iniziativa. Non a casa sembra che le vendite di terreni potrebbero continuare con un’asta fissata a metà agosto lasciando quindi da parte l’offerta inziale a novanta centesimi. Se così fosse il vero affare l’avranno fatto gli acquirenti che si sono mossi per primi.

 

 

 

 

Armando Del Bello

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