Ecco cosa non deve dimenticare di mettere nel bagaglio chi ha deciso di trascorrere qualche giorno nella terra di Babbo Natale e delle aurore boreali.
Ci sono viaggiatori (molti) che amano il mare e il caldo tutto l’anno: si spostano, decidendo per una nazione o per un’altra, sulla scia di equinozi e solstizi; tra emisfero boreale e, soprattutto, emisfero australe. Piccolo indicatore inequivocabile per riconoscere questi incalliti appassionati di viaggi ad alte temperature? Il costume sempre presente nel bagaglio.
È vero, molte persone desidererebbero poi stare in abiti leggeri e permanentemente in spiaggia quando si finisce per attraversare un inverno rigido e magari caratterizzato da intense piogge e neve. D’altronde, per la stagione invernale, di questo si tratta: un calendario parziale cadenzato da disagi e da ridotta libertà di movimento. Salvo poi in estate, con le città oltre i 40 gradi e la nevrotica ricerca di un ambiente condizionato, desiderare temperature polari.
Per le temperature polari, a meno che tra novembre e febbraio non si faccia un salto tra Brasile e Australia, Paese più Paese meno, bisogna attendere proprio i fatidici mesi che si stanno attraversando. Ecco dunque che il pensiero va a quell’altra percentuale di viaggiatori, impavidi e alternativi, che si mettono su un aereo per raggiungere proprio le terre del freddo.
La rotta è tutta a nord per desideri davvero esclusivi: poiché la ragione prevalente che giustifica buona parte degli autori delle imprese invernali è quella di andare alla ricerca ed assistere a spettacoli naturali unici, spesso associati – appunto – ad ambienti di non facile vivibilità per i cittadini dal metabolismo più temperato. Una delle delizie naturali più note è l’aurora boreale.
L’aurora borealis, come è noto, rappresenta l’affascinante fenomeno ottico che regala il firmamento tra i Paesi scandinavi, il Canada e la Lapponia. Ebbene, proprio la terra di Babbo Natale, le renne e – appunto – dell’aurora boreale può fornire l’idea di un Natale sui generis, per lo più trascorso tra le foreste innevate e il ghiaccio. Magari in uno degli esclusivi resort in mezzo alle foreste, con igloo o bungalow di lusso.
D’altronde, è lontano dalle città e dal loro inquinamento luminoso che si può ammirare lo splendore danzante dei riflessi atmosferici che danno vita all’aurora. Pertanto: cosa occorre mettere in valigia per ripararsi dai gradi Celsius sotto lo zero? Soprattutto: cosa non dimenticare? Premessa: nonostante i -15/-20 gradi, il freddo lappone è secco e dunque, in un certo qual modo, pari allo zero italiano.
Comunque, è bene “imbacuccarsi” per bene, con un guardaroba all’altezza della situazione: fondamentali maglie e pantaloni termici; calzini di lana pura supercaldi; poi basta sopra anche un semplice pantalone, oppure un paio da montagna; scarponi da neve (meglio se con suole riscaldanti e accompagnati da chiodi per camminare sul ghiaccio); un maglione caldo; cappello pesante; scaldacollo e se si vuole anche una sciarpa di lana in aggiunta; un giubbotto invernale pesante; guanti da neve (quelli “touch” scaldano poco).
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