In Basilicata, si pratica il volo dell’angelo: un’attrazione particolarmente amata. Ma esattamente di cosa si tratta?
Il volo dell’angelo è un’attrazione che si trova in Basilicata a pochi chilometri da Potenza, la città capoluogo della Regione.
Si tratta di un’attività che mette alla prova il coraggio e lo spirito di avventura di chi la pratica. Quest’attrazione conosciuta con il nome di volo dell’angelo apre le festività natalizie ed è accessibile da dicembre a gennaio, ogni anno.
Il volo dell’angelo: un’avventura mozzafiato in Basilicata
L’attività mozzafiato conosciuta con il nome di volo dell’angelo si svolge ad una trentina di chilometri da Potenza e permette ai più temerari e coraggiosi di volare. Si tratta infatti di volare sospesi nel vuoto per circa un chilometro e mezzo ad un’altezza di 600 m dal terreno attaccati ad un filo d’acciaio.
Il tragitto permette di arrivare da un paese all’altro ovvero da Pietralpetrosa a Castelmezzano, due località inserita nell’elenco dei posti più belli d’Italia. Per volare è necessario dare un’occhiata alle previsioni meteorologiche, perché è necessario che queste consentano l’attività che può essere svolta nei giorni 8-10-7-31 dicembre e 5-7 gennaio 2024.
Per vivere quest’esperienza basta andare sul sito www.volodedangelo.com e prenotare il proprio volo. Sul sito ufficiale, si legge che l’avventura del volo può essere vissuta dalle ore 9:30 alle 15:30. Si tratta di un’attività perfetta per chi è alla ricerca di un’esperienza avventurosa e da brividi. Durante la stagione invernale si consiglia di essere muniti di sciarpa, cappello e guanti perché le temperature sono piuttosto rigide.
Il volo viene percorso ad una velocità di circa 120 km/h e permette di guardare dall’alto le Piccole Dolomiti Lucane.
Costi e curiosità
L’attività prevede un esborso di circa 40 euro per il volo singolo e €70 per il volo in coppia. L’amministratore unico del consorzio del volo dell’angelo Donatello Caivano fa sapere che: “Questa apertura straordinaria e fuori stagione è un esperimento che nasce dalla forte richiesta da parte di avventori e turisti e dalla necessità di destagionalizzare, con l’obiettivo di avere un attrattore permanente di turismo”
“Una volta con i piedi per terra, il dono si completa vivendo un’immersione totale fra i vicoli lastricati e addobbati con luminarie, in un’atmosfera sospesa, quasi fuori dal tempo. Diverse le opere d’arte custodite nelle Chiese che si possono ammirare, come la Trinità (1630-1649) di Giovanni De Gregorio, detto Pietrafesa conservata nella Chiesa di Santa Maria dell’Olmo a Castelmezzano o gli affreschi di Giovanni Luce da Eboli nel Convento di San Francesco a Pietrapertosa”.