C’è una data importante, da segnare in rosso sul calendario, per tutti coloro che stanno affrontando il problema delle tasse non pagate.
Chi non ha pagato le tasse, per problemi economici, errore nella dichiarazione dei redditi o semplice distrazione, sa di dover correre al più presto ai ripari. È fondamentale saldare il debito il prima possibile, altrimenti si va incontro a sanzioni e a carissimi interessi. Non pagare le tasse può anche portare a guai legali: dopo l’invio dell’avviso bonario (che include sanzioni e interessi) arriva la cartella esattoriale con sanzioni maggiorate, poi può scattare il reato, con gravose ripercussioni legali.
Lo Stato ha concesso varie possibilità ai contribuenti che hanno a che fare con tasse non pagate per affrontare il problema e cercare di risolverlo senza un esborso troppo impegnativo e nel pieno rispetto delle leggi. Si parla in questo caso di rottamazioni di cartelle esattoriali e sanatorie varie. Una delle possibilità più interessanti è quella del ravvedimento operoso speciale.
Il ravvedimento operoso speciale può essere inteso come procedura che consente ai contribuenti con tasse non pagate di regolarizzare la loro situazione rispetto a varie violazioni tributarie. L’aggettivo “speciale” si riferisce ai vantaggi particolari che la misura attua rispetto al ravvedimento ordinario. Un vantaggio, innanzitutto, economico. Le sanzioni da pagare sono infatti ridotte a 1/18 del minimo edittale irrogabile.
Questo ravvedimento operoso speciale può essere sfruttato per regolarizzare le violazioni relative ai periodi d’imposta fino al 31 dicembre 2022. E anche quelli precedenti. Le dichiarazioni relative a tali periodi devono però essere state “validamente” presentate. Si possono regolarizzare violazioni relative a infedeli dichiarazioni dei modelli IVA, modelli 770, Redditi e IRAP e irregolarità relative ai redditi di fonte estera.
Non è possibile invece regolarizzare le omesse dichiarazioni, incluse quelle presentate con ritardo superiore ai novanta giorni, e le violazioni che emergono dalla liquidazione automatica della dichiarazione. Ma qual è il termine ultimo per approfittare di questa sanatoria?
Conviene utilizzare il ravvedimento operoso speciale per evitare sanzioni più severe, ma anche per poter sfruttare una sanatoria che probabilmente non verrà più prorogata. La data da segnare per sfruttare la chance offerta dal ravvedimento operoso speciale è quella del 31 maggio 2024.
Grazie alla sanatoria voluta dal Governo è infatti possibile sistemare eventuali violazioni commesse e buttarsi alle spalle il peso delle tasse non pagate o delle dichiarazioni dei redditi infedeli: basta pagare entro la data stabilita una sanzione ridotta a 1/18 rispetto alla cifra standard.
Ovviamente, oltre alla sanzione ridotta, bisogna versare anche l’imposta con tutti i relativi interessi. Il 31 maggio, quindi, scade il ravvedimento speciale e tanti italiani dovranno anche pagare le rate come da scadenze prorogate dal DL 39. Nella fattispecie, entro il 31 maggio dovranno essere pagate le prime cinque rate per le violazioni del periodo d’imposta 2021 e precedenti. Oppure è possibile pagare tutte le rate in un’unica soluzione, sempre al 31 maggio. Poi si può pagare la prima rata rispetto alle violazioni riferite al periodo d’imposta 2022.
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