Che cosa sono le festività soppresse e come riuscire ad ottenere molti giorni di permesso retribuito in più?
I permessi sono un diritto dei lavoratori e, per tale ragione, prevedono una specifica retribuzione in busta paga. Ma non sempre vengono sfruttati appieno in particolar modo per quanto riguarda quelli relativi alle cosiddette ‘ex festività’. Anzi, vi sono lavoratori che addirittura si domandano cosa siano e come funzionino dal punto di vista della possibilità di restare o meno a casa dal lavoro ma anche del fatto che sia prevista o meno un retribuzione.
Facciamo dunque chiarezza per meglio comprendere quale sia il contesto legato alle ex festività soppresse non godute, come riuscire ad ottenere numerose giornate di permesso retribuito in più rispetto a quelle già previste. E come capire se questi permessi potranno essere sfruttati rimanendo a casa dal lavoro oppure ricevendo una retribuzione in busta paga.
Quando si parla di ex festività retribuite in busta paga si fa riferimento ad una serie di festività le quali, stando a quanto previsto dalla Legge 54 del 1977 e nello specifico dall’articolo 1, non rientrano più tra le ricorrenze festive. Per la stragrande maggioranza dei contratti collettivi esse vanno retribuite direttamente insieme allo stipendio pur trattandosi di festività di fatto abolite.
Cosa significa? Che al lavoratore spettano, a titolo di ex festività, fino a 32 ore di permessi in busta paga ed esse potranno essere aggiunte ai permessi già previsti oppure indicate in busta paga in un apposito contatore. Esse vanno ad aggiungersi al permessi retribuiti Riduzione Orario di Lavoro (ROL) che per legge devono essere indicati nel relativo CCNL. Pertanto qualora il lavoratore non sfrutti le 32 ore di ex festività nel corso dell’anno esse si tradurranno in un versamento in busta paga solitamente incluso allo stipendio di dicembre o del mese di gennaio.
Ma entriamo nel merito delle festività soppresse: quali sono? Si tratta di San Giuseppe che cadeva il 19 marzo; dell’Ascensione che consiste nel 39esimo giorno dopo Pasqua ovvero il 9 maggio 2024. Ci sono poi il Corpus Domini in data 30 maggio ovvero il 60esimo giorno dopo Pasqua; e ancora Santi Pietro e Paolo il 29 giugno per finire con la festa dell’Unità Nazionale del 4 novembre. Attenzione però: la Festività dei Santi Pietro e Paolo è stata reintrodotta nel solo comune di Roma.
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