Alcune delle spiagge più belle d’Italia hanno il divieto di balneazione. Il rischio è la fuga dei turisti: ecco che cosa è stato trovato nelle acque.
L’estate è alle porte e saranno migliaia i turisti attesi nelle coste italiane pronti a godersi qualche giorno di relax in spiaggia. Peccato, però, che non tutte saranno balneabili per via di un divieto arrivato in questi ultimi giorni in alcune località.
Era il 30 marzo 2010 quando i ministri della salute e dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare hanno firmato il decreto legge in base alla gestione relativa della qualità delle acque di balneazione. È un decreto legislativo che definisce i criteri che determinano il divieto della balneabilità.
È proprio in base a questi criteri che è stato stabilito quali sono le spiagge italiane con divieto di balneazione nella stagione 2024. Alcune di queste località sono tra le più belle in Italia, ma rischiano di non vedere i turisti proprio per via delle acque inquinate.
La qualità dell’acqua del mare è un elemento ambientale di cui è importante tenere conto quando si sceglie la meta turistica dove andare in vacanza nei mesi estivi. Attualmente il monitoraggio delle acque costiere italiane ha rivelato un problema di inquinamento crescente, tanto che i divieti di balneazione hanno interessato diverse regioni.
Per entrare nel dettaglio, in Toscana ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) ha sottolineato un aumento delle contaminazioni, dovute soprattutto ai cambiamenti climatici che incidono principalmente sui sistemi fognari e sulle precipitazioni.
Coloro che intendono andare in vacanza a Messina devono fare attenzione alla spiaggia perché una ordinanza dell’amministrazione ha vietato la balneazione in diversi tratti della costa a causa dei livelli di inquinamento molto alti dovute a sostanze chimiche e biologiche, che mettono a rischio la salute pubblica.
Un discorso simile si può fare a Genova, dove quattro spiagge sono risultate non balneabili per la presenza di batteri nocivi, come l’Escherichia coli, che potrebbero provocare infezioni cutanee e gastrointestinali ai bagnanti.
I controlli sono stati fatti anche in Campania, dove l’ARPAC (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania) ha rilevato come i limiti legali per enterococchi intestinali ed Escherichia coli sono stati superati nelle località balneari di Capaccio ed Eboli.
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