Si riducono le liste di attesa per visite ed esami: la novità del Governo fa ben sperare

Liste d’attesta alle prestazioni sanitarie, arriva il nuovo piano del Governo per ridurle. Come è strutturato e quando parte

Una delle problematiche maggiormente diffuse a livello nazionale in ambito sanitario è certamente quella correlata alle liste di attesa. È proprio per questo motivo che, a tal proposito il Governo e, nella fattispecie, il Ministero della Salute, ha deciso di intervenire promettendo un vero e proprio cambio di rotta.

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Riduzione liste di attesa ad esami e visite, il Governo studia un piano (ecodibasilicata.it)

Anticipando come la situazione andrà evolvendosi sul breve periodo: ecco dunque quali sono i dettagli del piano messo a punto che ha lo scopo di andare a ridurre le liste di attesa negli ospedali italiani.

Liste di attesa nella sanità, cambia tutto: il nuovo piano del Governo

L’idea alla base di questo piano è quella di andare a snellire le lunghe e spesso interminabili liste di attesa con una rivoluzione procedurale. Le linee guida del piano sono state fornite dal ministro Schillaci alla Camera. Il lavoro del ministero, dunque, avrà come priorità un’azione decisa per giungere ad un taglio delle ‘code’ per l’accesso a numerose prestazioni sanitarie, con tempi di attesa talvolta addirittura superiori ai sei mesi o vicini all’anno.

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Cosa ha deciso il Governo per limitare il periodo di attesa per le visite (ecodibasilicata.it)

Ma in cosa consiste il nuovo Piano nazionale delle liste d’attesa? Strutturato su un orizzonte temporale di tre anni (2024-2026) è stato descritto da Schillaci come “uno strumento di indirizzo in tema di accesso alle prestazioni sanitarie e di gestione dei tempi e delle liste d’attesa”. Si punta, quindi, ad arrivare ad una convergenza su varie azioni correlate alla prenotazione della prestazione. Il Governo intende a tal proposito istituire un gruppo di lavoro costituito da esperti e finalizzato alla definizione dei protocolli da seguire sulle varie prestazioni nonché sulle liste d’attesa.

Attenzione, però: vuole farlo non con azioni ‘spot’ collegate ai soli casi gravi, bensì studiando soluzioni che possano essere una volta per tutte strutturali. In tale contesto, quindi, Schillaci ha confermato la possibilità di rifinanziamento dei “piano operativi per l’abbattimento delle liste d’attesa”, che consentirà alle regioni di utilizzare un massimale dello 0,4% dei finanziamenti complessivi a tale scopo. Si prevede inoltre di avviare un monitoraggio annuale dell’operato delle strutture pubbliche e private. Inoltre il nuovo piano verrà concretizzato, ha aggiunto Schillaci, mediante un collegamento diretto ai Cup regionali allo scopo di ottenere, ha concluso, “dati oggettivi e tempestivi”.

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