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Economia

Settembre, fine della tregua: attenti agli avvisi bonari

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Armando Del Bello

Fine della tregua a settembre. Così il Fisco torna a farsi sentire. Le cose più opportune da fare senza ritardo.

Era già previsto. Con la conclusione del mese di agosto termina la sospensione dell’invio degli “avvisi bonari” e delle lettere di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Fine della tregua

Il periodo di “pausa” fiscale, che copre i mesi di agosto e dicembre, è pensato per offrire un momento di tregua ai contribuenti, evitando che debbano affrontare notifiche fiscali durante le festività maggiormente attese.

Massima cautela se si hanno tasse da pagare – Foto | Ecodibasilicata.it

La sospensione è avvenuta in forza del decreto Adempimenti e stabilisce che tra il 1° e il 31 agosto e tra il 1° e il 31 dicembre, l’Agenzia delle Entrate sospenda l’invio di specifiche comunicazioni fiscali per queste determinate categorie: comunicazioni sui controlli automatizzati delle dichiarazioni; comunicazioni sui controlli formali delle dichiarazioni; comunicazioni riguardanti la liquidazione delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata. Sono ricomprese tra queste le lettere di invito all’adempimento spontaneo, conosciute anche come lettere di compliance.

Attenzione alle eccezioni

Ma non mancano eccezioni significative perché l’Agenzia delle Entrate può comunque inviare “avvisi bonari” e lettere di compliance nei mesi di agosto e dicembre in casi di indifferibilità e urgenza.

Controllare il calendario è fondamentale per evitare problemi – Foto: Ecodibasilicata.it

L’Agenzia ha chiarito il concetto di indifferibilità e urgenza nella circolare sul decreto Adempimenti elencando le circostanze  in cui l’invio delle comunicazioni non può essere rimandato. Tra queste c’è il rischio prescrizione.

Cosa accade con la prescrizione

In altre parole qualora vi sia il rischio che, a causa del rinvio dell’invio di un avviso bonario, si superino i termini legali di accertamento o riscossione, l’Agenzia deve agire tempestivamente. Questo perché, se i termini scadono senza che sia stata inviata la comunicazione, l’amministrazione perde il diritto di riscuotere le somme, a danno dello Stato. Dunque invio diventa imprescindibile quando c’è il rischio di non poter più esigere il pagamento del tributo a causa del decorso dei termini.  Un altro caso di deroga alla sospensione si verifica quando è necessario trasmettere una notizia di reato perché se l’Agenzia delle Entrate rileva una possibile violazione di natura penale durante i controlli, è obbligata a segnalarlo all’autorità giudiziaria.  La deroga si applica anche per gli atti relativi alle procedure concorsuali. In questi casi, l’Agenzia deve inoltrare la comunicazione per aderire tempestivamente nel passivo fallimentare e garantire il recupero delle somme da parte dello Stato.

Cosa accade a settembre

Dal 1° settembre, le comunicazioni fiscali riprenderanno il loro normale corso. Per chi ha situazioni fiscali in sospeso o per chi attende di regolarizzare la propria posizione, è fondamentale prestare particolare attenzione alle notifiche che potrebbero arrivare. Il ritorno a settembre potrebbe, dunque, segnare l’inizio di un periodo difficile e pieno di scadenze per molti contribuenti. Coloro che hanno ricevuto una lettera di compliance o avvisi bonari deve agire rapidamente per evitare aggravio di sanzioni o interessi aggiuntivi.

 

Armando Del Bello

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