Sempre più anziani e persone sole in Italia, i dati

L’età media che si alza sempre di più costituisce un’effettiva emergenza per tutti gli abitanti del nostro paese

Sempre più in età avanzata e sempre più isolati: gli italiani si preparano ad affrontare un prolungato “inverno demografico”.

La ragione è duplice: da un lato, la crescita delle famiglie con un solo membro, dall’altro l’aumento della speranza di vita. Il risultato finale sarà che, tra circa vent’anni, ci saranno milioni di anziani solitari con poche reti di supporto.

Esaminiamo l’ultimo studio.

Cosa provoca un’età media anziana?

L’età media che si alza sempre di più costituisce un’effettiva emergenza che solleva numerose questioni non solo riguardo all’assistenza agli individui, ma anche sulle implicazioni economiche che ciò comporterà: una popolazione più anziana significa meno persone al lavoro e contribuenti alla crescita economica, con più persone che ricevono pensioni e richiedono assistenza sanitaria.

Lo studio dell’Istat sull’inverno demografico

I segnali di questa imminente bomba demografica sono già evidenti. Secondo l’ultimo rapporto sulle condizioni della popolazione anziana (2022) dell’Istat, attualmente in Italia ci sono oltre 3,5 milioni di famiglie con un solo membro di età superiore ai 70 anni: circa un terzo di esse presenta una seria limitazione dell’autonomia, e per un anziano su 10 ciò influisce sia sulle attività quotidiane di cura personale che su quelle della vita domestica.

La situazione è destinata a peggiorare. Secondo le proiezioni dell’Istituto italiano di statistica, nei prossimi venti anni, le famiglie italiane arriveranno a 26,6 milioni (+3,5%), ma la crescita riguarderà principalmente le famiglie con un solo membro (+20,5%), mentre le famiglie con figli segneranno un calo del 14,4%.

Famiglie con un solo membro: il 37% del totale nel 2040

Uno scenario, quello proposto dall’Istituto di statistica, che si allinea con quanto evidenziato dal 57esimo rapporto del Censis. Secondo quest’ultimo, le famiglie composte da una sola persona aumenteranno fino a 9,7 milioni nel 2040 (il 37% del totale). Di queste, quelle formate da anziani saranno quasi il 60% (5,6 milioni).

Gli esperti prevedono che nel 2040 il 10,3% degli anziani continuerà ad affrontare problemi di disabilità. E se oggi gli anziani rappresentano il 24,1% della popolazione complessiva, nel 2050 saranno addirittura 4,6 milioni in più, arrivando a costituire il 34,5% del totale della popolazione.

Secondo il rapporto Censis, nel 2050 l’Italia avrà perso complessivamente 4,5 milioni di residenti, un calo dovuto a una diminuzione di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e a un contemporaneo aumento di 4,6 milioni di persone con più di 65 anni.

Mani di anziano
Mani di anziano | PEXELS @Pixabay – Ecodibasilicata.it

Liguria e Campania: due facce della stessa medaglia

La situazione non è uniforme su tutto il territorio nazionale. Le recenti elaborazioni dell’Osservatorio Domina su dati Istat indicano che, se a livello medio nel 2040 il 38,8% delle famiglie sarà composto da un solo membro, in alcune regioni la percentuale sarà nettamente superiore.

In Liguria, dove attualmente ci sono oltre 311 mila famiglie con un solo membro (41,7% del totale), nel 2040 raggiungeranno il 45,9% del totale delle famiglie. Stessa situazione in Sardegna, che supererà il 42%, e nel Friuli Venezia Giulia, con il 41,8% di famiglie con un solo membro sul totale delle famiglie.

La situazione delle altre regioni

In altre regioni, sarà più probabile vivere in una famiglia “genitori e figli” piuttosto che da soli. È il caso della Campania, dove nel 2040 il 43% delle famiglie sarà composto da genitori e figli, contro il 33% delle famiglie con un solo membro. Anche in Sicilia e Puglia si registrerà una maggiore percentuale di genitori rispetto alle persone sole.

Invecchiamento della popolazione: una tendenza globale

L’invecchiamento della popolazione non è solo un fenomeno italiano. Nel 2022, secondo l’ultima analisi delle Nazioni Unite, nel mondo c’erano 771 milioni di persone di età pari o superiore ai 65 anni, corrispondenti al 10% circa della popolazione mondiale. Questa percentuale è destinata a più che raddoppiare nei prossimi ottant’anni, quando gli over 65 costituiranno il 24% della popolazione mondiale.

Cosa aspettarci nei prossimi 75 anni?

Il risultato finale: nel 2100 uno su quattro residenti in Europa, Nord America e Asia avrà più di 65 anni. In Europa, è l’Italia a distinguersi per l’invecchiamento della popolazione. Nel 2100, gli italiani con più di 65 anni rappresenteranno il 38,2% della popolazione. Solo Malta (con lo 0,1% in più rispetto a noi) e la Spagna (con il 38,7%, 0,5 punti sopra la media italiana) avranno una situazione peggiore.