In arrivo una nuova mobilitazione nazionale, stop dei mezzi per 24 ore. Gli utenti del trasporto pubblico dovranno prepararsi ad una giornata di disagi e ritardi
Sarà un lunedì movimentato il prossimo 27 novembre con un nuovo sciopero nazionale dei mezzi. I sindacati Usb, Orsa, Sgb, Cub, Adl e Cobas hanno annunciato uno stop di 24 ore, mettendo a rischio il normale funzionamento del trasporto pubblico.
Le richieste alla base di questa mobilitazione sono le stesse dei precedenti blocchi: aumenti salariali, miglioramento delle condizioni di lavoro e l’arresto delle privatizzazioni. I sindacati esprimono anche preoccupazione per la diminuzione dei livelli di sicurezza del personale, l’aumento dei ritmi di lavoro e le deroghe alla contrattazione.
Durante il periodo dello sciopero, i mezzi di trasporto saranno garantiti solo durante le fasce tutelate dalla legge, ossia dall’inizio del servizio diurno fino alle 8.29 del mattino e dalle 17.00 alle 19.59. Ciò significa che molti pendolari e viaggiatori potrebbero affrontare notevoli disagi durante la giornata.
Il personale della società IAS Scura di Corigliano e Rossano (CS) che gestisce collegamenti urbani per le città di Rossano e Corigliano Calabro, collegamenti per le principali città calabresi e collegamenti Interregionali. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati RSA FILT-CGIL/FAISA-CISAL;
I lavoratori della società controllata Regione Lazio che non garantiranno i servizi di trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale per tutta la giornata, appoggiati dai sindacati OSP USB LAVORO PRIVATO/OSR ORSA TPL;
Il personale della società Autostrade Milano, supportato dai sindacati OST FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/FAISA-CISAL. Lo sciopero coinvolgerà percorsi e pedaggi di tutto il territorio milanese;
Il personale di SEAC Campobasso, società che gestisce il trasporto pubblico locale, per uno sciopero indetto dai sindacati OSP UGL AUTOFERRO;
I lavoratori di AMACO di Cosenza, supportati dai sindacati OSP FAISA-CISAL, che hanno confermato il blocco del trasporto pubblico locale della città;
I lavoratori della società Trasporti di Trieste, con uno sciopero che anche in questo caso interesserà il trasporti pubblico locale indetto dai sindacati CAT COORDINAMENTO AUTOFERROTRANVIERI TRIESTE;
Il personale AMT di Genova, con un blocco dei trasporti pubblici locali confermato dai sindacati OSP UGL AUTOFERRO.
Confermati anche:
uno sciopero di 4 ore (dalle 9 alle 13) del personale BUSITALIA Campania a Salerno;
uno sciopero di 4 ore (dalle 9 alle 13) della società EAV di Napoli;
uno sciopero di 4 ore (dalle 11 alle 15) dei lavoratori di STEAT di Fermo;
uno sciopero di 4 ore (dalle 8.30 alle 12.30) del personale impiegato della società SCOPPIO E FIGLIO AUTOLINEE di Bari;
uno sciopero di 4 ore (dalle 17.30 alle 21.30) del personale AUTOLINEE TOSCANE di Firenze.
Questa situazione è solo l’ultimo episodio di un braccio di ferro in corso tra il Governo e i sindacati. Il 17 novembre, durante lo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil, il ministro Salvini ha deciso di precettare i lavoratori dei trasporti, scatenando una forte reazione sindacale. Oggi lo scontro si arricchisce di un nuovo capitolo.
Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha manifestato il suo disaccordo riguardo a un blocco totale del trasporto pubblico per un’intera giornata, definendolo potenzialmente caotico. “Se applicano il buon senso, non intervengo, ma se pensano di fermare tutta l’Italia per 24 ore, non lo permetterò e farò tutto quello che la legge mi permette di fare” ha dichiarato. Così il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inviato una lettera alle organizzazioni sindacali, invitandole a desistere dallo sciopero proclamato per l’intera giornata del 27 novembre.
Nonostante l’invito del dicastero di Porta Pia, i sindacati hanno ribadito la loro decisione di mantenere lo stop. L’Unione Sindacale di Base (Usb) ha dichiarato che conferma lo sciopero per l’intera giornata, criticando l’apparente intervento del governo solo sugli aspetti più deboli, ovvero i lavoratori.
“E’ la seconda volta che il Governo interviene in due mesi per ridurci uno sciopero e la situazione comincia a farsi pesante: vorrebbe dire che nel nostro paese non si può più scioperare” spiega Michele Frullo, responsabile Usb Trasporti.
“Il Garante non ci ha nemmeno convocati né ha avanzato alcune richiesta di riduzione dello sciopero. La nostra mobilitazione è totalmente a norma di legge. Per giustificare l’ultima precettazione del 29 settembre scorso il governo aveva usato la Rider Cup, adesso non c’è niente da far valere: ci deve spiegare perché ci obbliga a non scioperare”, dice all’Adnkronos accusando il Governo di intervenire “solo sulla parte più debole, e cioè sui lavoratori mentre sulle aziende che non garantiscono né sicurezza né salari, oltre al problema degli appalti e subappalti che mettono in crisi la sicurezza del settore, nulla. Così non si può andare avanti”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il leader Cgil, Maurizio Landini: “Uno che giura sulla Costituzione sta facendo l’opposto di quanto previsto dalla Costituzione – afferma -. D’altra parte chi la vuole cambiare viene da una cultura che non ha mai partecipato a scriverla. E in questo la precettazione degli scioperi è stata una decisione autoritaria, antidemocratica e sbagliata che mette in discussione non i diritti della Cgil ma quello delle persone, della libertà dei singoli di decidere di scioperare in difesa dei propri interessi”.
La situazione rimane in bilico, e le prossime mosse saranno determinanti per risolvere l’impasse. Nel frattempo, pendolari e utenti del trasporto pubblico dovranno prepararsi ad una giornata di disagi e possibili ritardi, sperando che un accordo possa essere raggiunto per evitare ulteriori interruzioni nel servizio.
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