Pressioni sul Governo per il ritorno al Reddito di cittadinanza e per l’istituzione di un salario minimo. L’Esecutivo potrebbe cedere.
Reddito di cittadinanza e salario minimo: le Opposizioni chiedono questo al Governo che, a causa delle crescenti pressioni, potrebbe anche decidere di cedere alle richieste. Il Reddito di cittadinanza non è ancora sparito del tutto che già potrebbe tornare.
Il Governo di Giorgia Meloni, con la legge di Bilancio 2023, aveva stabilito che il sussidio a firma Cinque Stelle poteva essere fruito solo per 7 mesi quest’anno. Dunque gran parte delle famiglie hanno smesso di ricevere l’accredito mensile a partire da luglio.
Unica eccezione è rappresentata da quei nuclei familiari in cui sono presenti soggetti ritenuti non occupabili come i disabili, i minorenni e le persone dai 60 anni in su: costoro continueranno a ricevere il Reddito di cittadinanza fino alla fine dell’anno. Ma non basta: le Opposizioni chiedono di più. Da Acli – Associazione dei Comuni italiani- arriva una richiesta precisa: ripristinare il Reddito di cittadinanza e introdurre il salario minimo.
Reddito di cittadinanza e salario minimo: ecco cosa cambierà
Le Opposizioni e Acli non mollano la presa e continuano a chiedere con insistenza che venga introdotto il salario minimo e che venga ripristinato il Reddito di cittadinanza. Il Governo di Giorgia Meloni non ha ancora deciso.
A partire da gennaio, molti che attualmente percepiscono ancora il Reddito di cittadinanza, potrebbero avere diritto all’assegno di inclusione, un nuovo sussidio studiato dal Governo Meloni per aiutare le famiglie più bisognose. Questo aiuto non si rivolgerà a tutti come il vecchio Reddito ma avrà una platea molto più ristretta. Infatti potranno ricevere l’assegno di inclusione solo quei nuclei familiari al cui interno ci sia almeno un disabile o un minorenne o una persona over 60 e con un reddito lordo annuo non superiore a 6000 euro.
Pertanto molte famiglie che ancora ricevono il Rdc, da gennaio resteranno senza aiuti. Le Opposizioni e Acli insorgono e chiedono al Governo di ripristinare il vecchio Reddito di cittadinanza che aveva meno vincoli. Ma le richieste non sono finite qui perché Acli insiste anche sull’introduzione di un salario minimo per i lavoratori. Dal Partito Democratico era arrivata, mesi fa, la proposta di un salario minimo di 9 euro lordi all’ora: circa 7 euro netti.
Ma la maggior parte dei lavoratori ha una paga oraria ben più alta. Il rischio è che, al rinnovo dei contratti, i datori di lavoro possano abbassare la paga a tutti se viene imposto un salario minimo per legge. Tuttavia le Opposizioni e Acli fanno leva sul fatto che il Governo italiano sta andando apertamente contro le direttive dell’Unione europea la quale prevede un salario minimo e l’introduzione di un reddito per tutte le famiglie a rischio povertà. Il Governo potrebbe anche cedere.