Dieta equilibrata, esercizio fisico, meditazione. Tutte cose che migliorano la nostra salute mentale. Ma c’è un’altra attività…
Prendersi cura della salute mentale è diventato sempre più essenziale. Mentre molte persone si concentrano sull’aspetto fisico, è altrettanto importante preservare la vitalità del cervello. Diverse attività hanno dimostrato di essere particolarmente benefiche per stimolare le funzioni cognitive e prevenire il declino mentale. Sappiate che, accanto a quelle “canoniche”, c’è qualcosa che è un vero e proprio toccasana per tutti noi.
Com’è noto, gli esperti concordano sul fatto che l’esercizio fisico non è benefico solo per il corpo ma ha anche impatti positivi sul cervello. Attività aerobiche come la corsa, il nuoto e il ciclismo migliorano il flusso sanguigno cerebrale e promuovono la formazione di nuove connessioni neuronali. Una dieta equilibrata, inoltre, ricca di antiossidanti, acidi grassi omega-3 e vitamine è essenziale per la salute cerebrale.
Alimenti come pesce, frutta a guscio, frutta e verdura colorate possono contribuire a proteggere le cellule cerebrali e promuovere il benessere mentale. La pratica regolare di meditazione e mindfulness, poi, è stata associata a una maggiore chiarezza mentale, riduzione dello stress e miglioramento delle funzioni cognitive. Queste attività promuovono la consapevolezza e la gestione delle emozioni, contribuendo alla salute complessiva del cervello.
Quelle di cui abbiamo fin qui parlato sono le attività che ormai sappiamo essere davvero benefiche per il nostro corpo e per il nostro cervello. Quello che non tutti sanno, però, è che mantenere la mente attiva attraverso l’apprendimento continuo è cruciale. La lettura, l’apprendimento di nuove lingue, lo studio di strumenti musicali o l’acquisizione di nuove competenze sfidano il cervello, favorendo la sua plasticità e resilienza.
In particolare, suonare uno strumento o cantare può aiutare a mantenere il cervello sano più avanti nella vita. Sono le conclusioni cui è giunto un nuovo studio condotto dall’Università di Exeter nel Regno Unito. Infatti, più nello specifico, i ricercatori suggeriscono che esercitarsi e leggere la musica può contribuire a mantenere una buona memoria e la capacità di risolvere compiti complessi.
Per la ricerca, disponibile sull’International Journal of Geriatric Psychiatry, gli scienziati hanno analizzato più di mille individui di età superiore ai 40 anni con un’età media di 68 anni. Sono stati raccolti ed esaminati alcuni dati sulle funzioni cerebrali, nonché gli effetti del suonare uno strumento, del cantare, della lettura e dell’ascolto della musica.
E così, i ricercatori hanno scoperto che le persone che suonavano gli strumenti ne traevano maggiori benefici, il che potrebbe essere dovuto alle molteplici richieste cognitive dell’attività. Nel dettaglio, le persone che suonavano il piano o la tastiera hanno ottenuto i migliori risultati. Sfortunatamente, il semplice atto di ascoltare musica non sembra aiutare la salute cognitiva.
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