C’è il rischio di commettere un grave errore nella scadenza della prossima rata, la quinta, compromettendo tutto.
Un’occasione per molti vitale, quella di regolarizzare la propria posizione debitoria con il Fisco attraverso un piano concordato e quindi sostenibile: queste le finalità esplicite della Rottamazione-quater prevista per le cartelle esattoriali che tolgono il sonno a molti contribuenti. Un’opportunità che non poteva essere perduta. E a cui bisogna prestare massima attenzione.
Introdotta dalla legge di Bilancio 2023, l’ultima rottamazione varata dal Governo si applica ai debiti affidati all’Agenzia di Riscossione e ricompresi tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. Diciotto mesi, quindi, che possono comprendere posizioni debitorie particolarmente ampie, pesanti e complesse.
La misura, per come è stata prevista, consente di saldare il debito residuo senza pagare sanzioni, interessi, compresi quelli di mora), e aggio. Per le multe stradali – buona parte delle pendenze – l’agevolazione consiste nella possibilità di togliersi una volta per tutti il debito senza dover pagare interessi di alcun tipo e aggio. Un’opportunità molto flessibile: i contribuenti che hanno aderito hanno avuto la possibilità di scegliere tra il pagamento in un’unica soluzione o agevolmente rateizzato fino a 18 rate complessive.
Il calendario degli adempimenti prevedeva che la quinta rata dovesse essere saldata entro il 31 luglio 2024. Tuttavia il Decreto Legislativo n. 108/2024 ha cambiato le carte in tavola, a vantaggio dei contribuenti, prorogando la scadenza della quinta rata. Il pagamento è pertanto slittato al 15 settembre 2024. Tuttavia, poiché il 15 settembre cade di domenica, la scadenza effettiva è slittata al 16 settembre 2024.
Sulle scadenze è solitamente previsto un margine di tolleranza di 5 giorni, che per la prossima scadenza consente ai contribuenti di effettuare il pagamento senza incorrere in sanzioni fino al 21 settembre. Essendo quel giorno un sabato, la scadenza effettiva sarà al 23 settembre 2024. Ma qui c’è una differenza importante. Per chi al 1° maggio 2023 aveva residenza, sede legale o operativa in uno dei comuni alluvionati le scadenze hanno il beneficio di tre mesi prorogati rispetto agli altri contribuenti. Per gli alluvionati la quinta rata scade il 31 ottobre 2024, mentre il 31 agosto scade la quarta rata.
Tuttavia qui si può creare l’equivoco. Le proroga al 15 settembre non può essere applicata anche alla quarta rata in scadenza il 31 agosto 2024 quella prevista per i contribuenti alluvionati, che hanno un calendario diverso.
Il testo del Decreto Legislativo n. 108/2024 menziona esclusivamente la quinta rata in scadenza il 31 luglio 2024, prevista per i contribuenti ordinari. Gli alluvionati dovranno rispettare la scadenza del 31 agosto per la quarta rata, più i 5 giorni di tolleranza, senza poter usufruire della proroga al 15 settembre.
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