Jose Mourinho non è più l’allenatore della Roma. Il club giallorosso ha reso noto l’esonero dello Special One questa mattina, attraverso un comunicato ufficiale. Chi sarà il nuovo allenatore? La squadra è pronta ad accogliere una vecchia gloria
Si chiude ufficialmente in una fredda mattina di gennaio l’esperienza alla guida della Roma di Jose Mourinho.
Il club capitolino ha reso noto oggi l’esonero del tecnico portoghese in un comunicato ufficiale, apparso questa mattina sul sito del club e sui canali social.
Lo Special One paga i deludenti risultati ottenuti in questo avvio di 2024, con i Giallorossi che ora potrebbero riaccogliere una vecchia gloria del passato.
È stato un amore davvero intenso, ma la fiamma si è spenta e, all’improvviso, si è materializzata la separazione.
Il rapporto tra Jose Mourinho e la Roma potrebbe essere riassunto così, come una grande storia d’amore che negli ultimi due anni e mezzo ha scaldato i cuori del tifo giallorosso, ma che ora è giunta ufficialmente al capolinea.
Dan e Ryan Friedkin hanno deciso di dire addio allo Special One, che nelle ultime due stagioni ha portato nella capitale dei successi europei che il popolo romanista non aveva mai vissuto prima, non riuscendo però mai a convincere sul suolo nazionale.
Se anche a Roma Mourinho si è confermato un maestro delle coppe europee, in Serie A la strada si è rivelata più tortuosa di quanto si potesse pensare, motivo per cui la proprietà giallorossa ha scelto di cambiare all’improvviso guida tecnica, spinta dal desiderio di dare una scossa a una squadra che in questo avvio di 2024 è partita davvero male.
La Roma è stata eliminata sei giorni fa dalla Lazio nei quarti di finale di Coppa Italia, in un derby che ancora una volta ha sorriso ai Biancocelesti di Maurizio Sarri e lasciato tanto amaro in bocca ai Giallorossi di Mourinho, piegati dal rigore decisivo di Mattia Zaccagni.
L’esonero del portoghese è arrivato però dopo la debacle per 3-1 contro il Milan a San Siro, dove la Roma ha subito l’ennesima sconfitta in questa Serie A, scivolando al nono posto in classifica.
Una posizione frutto di sole otto vittorie, cinque pareggi e sette sconfitte, per una media punti di 1,45 in campionato.
Troppo poco per i Friedkin, convinti che la propria squadra possa puntare a un posto nelle prime quattro in classifica, il che significherebbe qualificazione alla prossima Champions League.
Un risultato che Mourinho non è riuscito mai a centrare durante i suoi due anni e mezzo a Roma, dove ha chiuso per due volte al sesto posto.
“Ringraziamo Jose a nome di tutti noi all’AS Roma per la passione e per l’impegno profusi sin dal suo arrivo in giallorosso. Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato. Auguriamo a Jose e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro”.
Queste le parole con le quali Dan e Ryan Friedkin hanno voluto ringraziare Jose Mourinho, nel comunicato ufficiale attraverso il quale la Roma ha reso nota la separazione dallo Special One.
L’ex Inter sulla panchina giallorossa era arrivato nel maggio del 2021, quando tra lo stupore generale venne annunciato quale sessantesimo allenatore nella storia del club capitolino, palesando a tutti la grande ambizione dei Friedkin.
Un grande colpo che fu subito accolto con enorme entusiasmo dall’ambiente giallorosso, convinto che l’ingaggio di Mourinho avrebbe portato la Roma in un’altra dimensione.
E, in parte, così è stato.
Alla sua prima stagione nella capitale, il portoghese è infatti riuscito a portare la Roma a una storica vittoria nella prima edizione della Conference League, battendo per 1-0 gli olandesi del Feyenoord in finale a Tirana, grazie a un goal di Nicolò Zaniolo.
Un trionfo in coppa che ha dato nuove sicurezze ai Giallorossi, nuovamente protagonisti lo scorso anno in Europa, dove il successo è stato però soltanto sfiorato.
La Roma nel 2023 ha raggiunto infatti la finale di Europa League, persa però per 4-1 ai calci di rigore contro il Siviglia a Budapest, dopo aver chiuso i tempi regolamentari e i supplementari sull’1-1.
Una partita che verrà ricordata per l’arbitraggio discutibile di Anthony Taylor, aspramente criticato proprio da Mourinho a fine gara per le sue scelte in campo.
Una Conference League vinta e un’Europa League sfiorata, dunque.
Questa l’eredità che Mourinho lascia a Roma, dove quest’anno stava riprovando a regalare un’altra esaltante stagione in Europa ai Giallorossi.
I capitolini hanno infatti superato il proprio girone di Europa League al secondo posto (alle spalle dello Slavia Praga, ndr) e a febbraio saranno impegnati nella doppia sfida contro il Feyenoord, con l’obiettivo di arrivare di nuovo fino in fondo in questa competizione.
Un tentativo che la Roma sarà ora chiamata a fare senza Jose Mourinho.
“Ulteriori aggiornamenti riguardo la nuova guida tecnica della Prima Squadra saranno comunicati a breve”.
Questa la frase con cui si chiude il comunicato della Roma, la quale ora dovrà trovare l’allenatore giusto che possa ridare spinta a una squadra protagonista di un avvio di 2024 decisamente deludente.
Il sogno della tifoseria sarebbe quello di riabbracciare una leggenda del club come Daniele De Rossi, il quale potrebbe vestire i panni del traghettatore fino al termine della stagione, con la possibilità di guadagnarsi poi sul campo una conferma.
Per Capitan Futuro, come era soprannominato quando indossava la maglia giallorossa, sarebbe un ritorno nella capitale a oltre quattro anni di distanza dal suo addio.
Nel luglio del 2019 salutò infatti la Roma per vivere un’ultima esperienza da calciatore in Argentina, al Boca Juniors, dove si sarebbe poi ritirato nel gennaio del 2020.
Appesi gli scarpini al chiodo, De Rossi ha vestito i panni di collaboratore tecnico nell’Italia, sotto la guida dell’ex Commissario Tecnico degli Azzurri Roberto Mancini (ora CT dell’Arabia Saudita, ndr).
È seguita poi un’esperienza in Serie B, come allenatore della SPAL.
Un’avventura che il Campione del Mondo con l’Italia nel 2006 ha vissuto dall’ottobre del 2022 al febbraio del 2023, collezionando otto sconfitte, sei pareggi e tre vittorie in diciassette partite.
La pista che porta a Daniele De Rossi non è però l’unica.
Possibile resta anche la soluzione interna che porterebbe uno tra Bruno Conti e Alberto De Rossi a prendere la guida temporanea della Prima Squadra, sebbene non resti da escludere nemmeno un colpo a sorpresa.
I Friedkin hanno già dimostrato di essere molto ambiziosi e potrebbero sorprendere nuovamente tutti con un altro “colpo alla Mourinho”.
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