120 giorni e non oltre: così l’INPS sospende i pagamenti se non viene rispettato un termine considerato tassativo
Molti nuclei famigliari devo aspettarsi una brutta sorpresa: infatti non si vedranno più accreditare il consueto assegno mensile da parte dell’Inps che ha deciso di sospendere i pagamenti per tutti coloro che non hanno rispettato una scadenza ritenuta tassativa.
Chi entro 120 giorni non ha eseguito una procedura molto rigida non riceverà più nemmeno un euro. Sono infatti stati bloccati i pagamenti dell’Assegno di Inclusione. Non per tutti ma solo per quei nuclei familiari che non hanno portato a termine entro 120 giorni l’iter prescritto e necessario per poter beneficiare del sussidio.
L’INPS e l’organizzazione economica dello Stato non possono prescindere da programmazioni e scadenze, necessari per fissare capitoli di spesa e procedure. Il caso dell’Assegno di Inclusione non fa eccezioni. Dunque dal prossimo mese molte famiglie non riceveranno più l’Assegno di Inclusione, il sussidio varato dal Governo Meloni per aiutare i nuclei familiari in difficoltà. La decisione coinvolge coloro che non hanno rispettato la regola dei 120 giorni.
Per ricevere il sussidio devi aver fatto richiesta all’Inps e aver sottoscritto il PAD – Patto di Attivazione Digitale – e dopo ti devi presentate presso i servizi sociali del Comune avendo presente un calendario preciso: entro e non oltre 120 giorni. Chi, dunque, ha fatto domanda ma poi non ha rispettato questa regola, si vedrà sospendere il sussidio.
Il beneficio statale potrà essere ripristinato dopo che il nucleo familiare avrà completato la procedura e si sarà presentato presso i servizi sociali. I 120 giorni non sono calcolati dal momento in cui l’INPS ha segnalato al Comune l’elenco dei beneficiari.
Dopo il primo incontro, se avviene nei termini prescritti, la famiglie dovranno recarsi presso i servizi sociali ogni 90 giorni per fare il punto della situazione e comunicare eventuali cambiamenti. Il sussidio consiste in un aiuto di 500 euro al mese più eventuali altri 280 euro per coloro che vivono in affitto. L’importo si determina tenendo conto del numero di persone non occupabili presenti in una famiglia
Per ottenere l’Assegno di Inclusione, oltre ad Isee e reddito bassi bisogna dimostrare che all’interno del nucleo familiare sia presente almeno un soggetto ritenuto non occupabile: dunque all’interno della famiglia che ne beneficia deve esserci un minorenne, una persona over 60, un disabile con invalidità pari o superiore al 74% o un soggetto seguito dai servizi socio sanitari.
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