Economia

Rate del mutuo non pagate, cosa rischi davvero

Published by
Ilaria Macchi

Quali sono le conseguenze quando si hanno diverse rate del mutuo non pagate? Si rischia davvero di perdere la casa?

Acquistare una casa è il sogno della maggior parte degli italiani, che continuano a considerarlo uno dei beni più importanti, ideale anche quando si vuole lasciare qualcosa in eredità ai parenti più stretti. Nella maggior parte dei casi non si può prescindere da un finanziamento pluriennale (in genere dai 15 ai 30 anni) per portare a termine l’operazione, ben sapendo come questo comporti sacrifici importanti, ma che saranno poi ripagati nel momento in cui si diventerà effettivamente proprietari.

Il mutuo rappresenta l’impegno più a lunga scadenza che si può sottoscrivere – Foto: Ecodibasilicata.it

Nel momento in cui si stipula l’accordo con la banca non si può però non sapere quale possa essere la propria situazione economica nel corso del tempo, per questo non è così inusuale ritrovarsi con una serie di rate del mutuo non pagate, specie se si dovesse perdere il lavoro. Non può che essere importante sapere quali possono essere le conseguenze di questa azione, così da provare ad agire in via preventiva.

Cosa accade se non si pagano le rate del mutuo?

Non riuscire a saldare i debiti crea certamente disagio, a maggior ragione per chi è stato sempre regolare con i pagamenti, pur essendo una situazione più frequente di quanto si possa pensare. Se l’irregolarità dovesse riguardare le rate del mutuo, è più che naturale temere che questo possa portare a perdere la casa, oltre a vederla svalutare fino a farla finire all’asta. Una situazione decisamente sgradevole, come se i precedenti pagamenti non siano mai avvenuti.

Ma è davvero così? Chiarirlo può essere importante per chi al momento è in una situazione di difficoltà.

Avere debiti può creare notevole disagio – Foto. Ecoibasilicata.it

In casi simili la banca deve evidentemente tutelare la sua posizione, come è giusto che sia. E’ prevista l’applicazione di una mora per mancato o ritardato pagamento, così da risarcire l’istituto di credito per il danno che si è creato. Questo porterà a una maggiorazione dei tassi di interesse, che che varia dal 2 al 4% per ogni rata non pagata.

Successivamente il debitore non pagante viene iscritto al SIC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito al CRIF (Centrale Rischi Finanziari), dove si trovano i dati sui finanziamenti richiesti da privati, cittadini o imprese. Questo passo può creare non pochi problemi, a quel punto può infatti diventare dfficile riuscire a ottenere finanziamenti o prestiti anche di lieve entità. Il nominativo sarà tolto dal sistema se l’intestatario riuscirà a regolarizzare la propria posizione.

Nei casi più gravi se si dovesse continuare a non pagare le rate del mutuo si arriva inevitabilmente alla situazione peggiore. Il riferimento è al pignoramento dell’immobile, che non scatta però nell’immediato. Il nuovo Decreto dedicato ai mutui, infatti, ha rallentato la procedura, il pignoramento infatti è previsto dopo ben 18 rate non pagate.

La situazione può essere però parzialmente differente in caso di mutuo cointestato e separazione tra i due coniugi. Il pignoramento o la vendita all’asta dell’immobile da parte dell’istituto di credito può infatti avvenire solo se l’ipoteca avviene prima che sia stata assegnata la casa a uno dei due. Si può così procedere all’esecuzione forzata con sfratto del genitore assegnatario e dei figli, anche se questi possono rivalersi sull’altro genitore, pur non avendo evidentemente le possibilità economiche per acquistare l’abitazione. L’assegnatario potrebbe valutare se acquistarla all’asta, pur sapendo di non avere alcuna priorità, ma a condizione che non rientri tra i debitori.

Ilaria Macchi

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