L’Agenzia delle Entrate può fare accertamenti sulle rate del mutuo sproporzionate al reddito dichiarato. Quali effetti per i contribuenti?
La Corte di Cassazione ha stabilito un importante principio in tema di accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate. In particolare, con l’ordinanza n. 15896, i giudici hanno specificato che il Fisco può effettuare controlli anche in relazione alle rate dei mutui considerate smisurate rispetto al reddito dichiarato. Si tratta di un ulteriore strumento anti- evasione, diretto a verificare i casi in cui le uscite sono superiori alla capacità di spesa. Questo, infatti, potrebbe significare che ci sono delle entrate “in nero”.
La decisione ha scatenato il panico soprattutto tra coloro che hanno comprato casa e stipulato un mutuo anche grazie all’aiuto economico dei familiari. In realtà, le banche, prima di concedere il mutuo, compiono dei controlli sull’affidabilità del richiedente e sulla sua capacità di pagare tutte le rate. Gli istituti di credito, tuttavia, non verificano se l’interessato ha poi altre finanze a disposizione per poter vivere.
Per un ulteriore accertamento, l’Agenzia delle Entrate ha ideato il sistema del cd. Redditometro, ossia un algoritmo che confronta la Dichiarazione dei Redditi presentata e la spesa annuale affrontata. Se quest’ultima è superiore al 20% del reddito, scattano i controlli e l’interessato dovrà chiarire la propria posizione e dimostrare di non essere un evasore.
La Corte di Cassazione ha sancito che anche l’acquisto di una casa e la stipula di un mutuo per coprirne le spese può innescare le operazioni di verifica fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il contribuente interessato sarà costretto a fornire una serie di prove, per confermare la regolarità delle proprie finanze. Ad esempio, dimostrare di aver ricevuto donazioni dai familiari. Al riguardo, dovrà provare una delle seguenti tipologie di donazione: diretta o indiretta.
La donazione diretta è quella effettuata dinanzi al notaio e comporta il pagamento dell’imposta di registrazione dell’atto. La donazione indiretta, invece, è utilizzata nel caso in cui si intende compiere uno specifico acquisto, con versamento dei soldi direttamente sul conto corrente del venditore, oppure con versamento sul conto del donatario, che, poi, userà tale denaro per concludere l’acquisto.
Per la donazione indiretta non è necessario il notaio, ma deve essere ben chiara la provenienza dei soldi dall’atto di acquisto perché, altrimenti, bisognerà pagare tutte le imposte dovute.
Se, invece, il contribuente non è in grado di fornire valide giustificazioni, il Fisco provvederà a tassare il reddito considerato “eccedente” oppure a irrogare le sanzioni stabilite in materia di evasione fiscale.
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