Mai provato a pensare quanto pagheremmo di meno sulla benzina se non ci fossero tasse e accise? La rivelazione sconcerta i consumatori.
Nelle ultime settimane è tornato a riaffacciarsi uno spettro che gli italiani conoscono bene: l’incubo del caro carburanti, con prezzi alle stelle alle pompe di benzina. La tendenza al rialzo è stata prontamente denunciata da Assoutenti verso la fine di febbraio.
L’andamento dei prezzi è in linea con gli andamenti internazionali e, va detto, lontano dai picchi del 2022. Ma la vigilanza resta comunque alta e gli automobilisti guardano con preoccupazione ai prezzi del carburante in un tempo dove i bilanci delle famiglie italiane non fanno certo salti di gioia.
Ma quanto incide la tassazione di benzina e gasolio sul prezzo finale del carburante con cui riforniamo i nostri mezzi di trasporto. Insomma quanto ci costerebbe fare il pieno se non ci fossero tasse e accise?
Intanto cosa sono le accise? Niente altro che tributi o imposte: una tassa statale sulla fabbricazione o sulla vendita di prodotti di consumo. Diversamente dall’IVA, l’accisa è un tributo indiretto su alcuni prodotti che si applica in base a quantità stabilite dallo Stato, non in percentuale. In sostanza l’accusa è una tassa da pagare su beni che tutti, in un modo o nell’altro, sono costretti a consumare.
Quanto pesi il Fisco sulle pompe di benzina lo ha chiarito il cosiddetto Mr. Prezzi, vale a dire il Garante per la sorveglianza dei prezzi, durante un’audizione alla Camera dello scorso 28 febbraio. IVA e accise coprono oltre la metà del prezzo dei carburanti: il 57% del prezzo della benzina e il 52% di quello del gasolio.
Al 26 febbraio il prezzo della benzina ha toccato 1,86 euro al litro (+8 centesimi rispetto a inizio anno, anche se -14 centesimi rispetto al picco di metà settembre 2023). Il prezzo del gasolio invece si aggira sugli 1,83 euro, vale a dire 9 centesimi in più rispetto a gennaio e 11 centesimi in anni rispetto allo scorso settembre.
Più nel dettaglio, l’accisa per la benzina è pari a 728 euro per 1000 litri (circa il 39% rispetto al prezzo alla pompa corrente), mentre per il gasolio l’accisa pesa nella misura di 617 euro per 1000 litri (all’incirca il 34% del prezzo alla pompa corrente). In un caso come nell’altro l’IVA è del 22% e incide del 18% sul prezzo finale alla pompa di benzina.
In pratica circa 1 euro del prezzo per litro che andiamo a pagare quando ci riforniamo di carburante è “mangiato” dal Fisco e dalle tasse. Non poco. Anche perché in Europa l’accisa media è pari invece a 540 euro per 1000 litri per la benzina e a 428 euro per 1000 litri per il gasolio. Decisamente di meno.
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