Conosci la differenza tra queste due imprese, accomunate da posizione e attività concentrate sulla natura?
L’ospitalità rurale è un settore in crescita che offre esperienze autentiche in connessione con la vita di campagna. Due modelli chiave in questo ambito sono l’agriturismo e il turismo rurale, ognuno con le proprie peculiarità regolamentari e operative.
Un agriturismo è un’opzione di ospitalità che consente ai visitatori di immergersi nella vita rurale, offrendo loro un’esperienza autentica e diretta nel contesto di un’azienda agricola. Queste strutture, spesso situate in ambienti naturali lontani dai centri urbani, variano da case di campagna a casolari ristrutturati. Gli agriturismi sono caratterizzati da attività agricole in corso, che gli ospiti possono partecipare o osservare. Ciò può includere la coltivazione di campi, la cura degli animali da fattoria, la raccolta di frutta e la produzione di prodotti tipici. In molti casi, gli agriturismi offrono anche la possibilità di acquistare prodotti locali direttamente dall’azienda, come frutta, verdura, formaggi e vino.
L’atmosfera negli agriturismi è spesso familiare, con molte di queste strutture gestite da famiglie. Questo crea un’ospitalità calorosa e un’atmosfera accogliente per gli ospiti. Inoltre, alcune di queste strutture incorporano elementi educativi, offrendo ai visitatori l’opportunità di imparare di più sull’agricoltura, sulla produzione alimentare e sul ciclo delle stagioni. Gli agriturismi, oltre a fornire una pausa dalla vita quotidiana, offrono spesso attività ricreative come escursioni, passeggiate a cavallo e degustazioni di cibo e vino. Questa combinazione di relax e coinvolgimento nella cultura agricola locale rende gli agriturismi una scelta popolare per coloro che cercano un’esperienza di viaggio unica e autentica.
Ma quel che vi è di fondamentale, è che l’agriturismo si fonda sulle norme dell’impresa agricola, destinato a imprenditori agricoli singoli. Le caratteristiche salienti includono:
Strutture agricole: Gli edifici utilizzati per l’agriturismo devono appartenere all’azienda agricola, mantenendo un legame con le attività agricole principali, come coltivazione, silvicoltura e allevamento del bestiame.
Vincoli quantitativi: Esistono vincoli quantitativi, come limiti di posti letto e posti a sedere, per garantire la natura agricola della struttura.
Autorizzazioni specifiche: L’operatore agrituristico deve ottenere l’autorizzazione dal Comune e iscriversi nell’elenco regionale degli operatori agrituristici.
Il turismo rurale è considerato un’attività commerciale, offrendo maggiore flessibilità rispetto all’agriturismo. Le sue caratteristiche principali sono:
Strutture urbane: Le strutture utilizzate per il turismo rurale entrano a far parte del catasto urbano e sono situate in zone definite turistiche o commerciali.
Flessibilità quantitativa: A differenza dell’agriturismo, non ci sono vincoli quantitativi rigidi, consentendo una gestione più flessibile delle dimensioni dell’attività.
Licenza comunale e iscrizione al Registro Imprese: L’imprenditore turistico deve ottenere una licenza comunale e iscriversi al registro delle imprese.
Entrambi i settori possono beneficiare del procedimento in immediato avvio, semplificando il processo di apertura. Questo approccio permette la presentazione di una dichiarazione autocertificativa al SUAP, consentendo l’apertura sin dalla trasmissione della documentazione.
Il turismo rurale, un approccio sostenibile e consapevole al viaggio, sta guadagnando sempre più popolarità non solo in Italia ma anche a livello mondiale. Sta emergendo come una forma di viaggio che non solo offre una pausa dal ritmo frenetico della vita moderna, ma contribuisce anche al benessere delle comunità locali. A differenza di concetti spesso confusi come agriturismo, ecoturismo, turismo verde, selviturismo, slow tourism e turismo sostenibile, il turismo rurale si distingue per la modalità di viaggio lenta, consapevole e sostenibile, che mira a fruire delle aree rurali in modo ricreativo e con un impatto ambientale contenuto.
Questa forma di turismo mira a esplorare e promuovere le bellezze naturali, l’agricoltura tradizionale, lo stile di vita rurale e la cultura autentica, spingendo i visitatori a scoprire la ricchezza delle aree rurali. Il turismo rurale è intrinsecamente legato alla promozione dello sviluppo economico sostenibile nelle comunità locali. L’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) definisce il turismo rurale come un’esperienza del visitatore legata a una vasta gamma di attività, tra cui natura, agricoltura, stile di vita e cultura rurali, pesca e visite turistiche. Questo approccio turistico si sviluppa principalmente in aree non urbane caratterizzate da una bassa densità di popolazione, paesaggi dominati dall’agricoltura e dalla silvicoltura, e uno stile di vita tradizionale. Uno dei suoi obiettivi chiave è la diversificazione economica delle comunità rurali, spesso dipendenti da settori come l’agricoltura.
I principi cardine del turismo rurale abbracciano la sensibilizzazione sui temi del rispetto ambientale e culturale, la partecipazione attiva delle comunità locali nello sviluppo del territorio, lo sfruttamento di attività turistiche ricreative, sociali, culturali, sportive e sostenibili, il recupero degli spazi rurali in contrapposizione allo sviluppo urbano. Questo approccio trova riscontro nei recenti trend turistici, come evidenziato da un sondaggio commissionato da Airbnb. Il 47% degli intervistati desidera una vacanza in luoghi remoti,, indicando una preferenza per destinazioni che offrano una fuga dalla vita urbana. Inoltre, il 30% sarebbe disposto a pagare fino al 10% in più per un alloggio sostenibile.
In Italia, il turismo rurale è supportato da oltre 20.000 agriturismi e aziende agricole, offrendo esperienze autentiche in armonia con la natura.
Creazione di posti di lavoro: Il turismo rurale può generare opportunità di lavoro nei settori dell’ospitalità, della guida turistica, dell’artigianato locale e dell’agricoltura.
Contrasto alla stagionalità: Introduce un flusso costante di visitatori, contribuendo a ridurre l’impatto della stagionalità e mantenendo un equilibrio sostenibile nel tempo.
Conservazione delle tradizioni: Favorisce la conservazione delle tradizioni, degli usi e costumi locali, contribuendo alla preservazione dell’identità culturale delle comunità.
Valorizzazione delle risorse naturali: Il turismo rurale incoraggia la valorizzazione e la gestione sostenibile delle risorse naturali, promuovendo la conservazione dell’ambiente.
Scambio culturale: Offre un’opportunità per un autentico scambio culturale tra i visitatori e le comunità locali, promuovendo la comprensione reciproca.
Nonostante i numerosi vantaggi, il turismo rurale affronta anche alcune sfide. Tra queste, il bilanciamento tra la soddisfazione della domanda turistica e la preservazione dell’ambiente, la gestione dell’impatto sulle infrastrutture locali e la necessità di sviluppare strategie di marketing efficaci.
In conclusione, mentre l’agriturismo è strettamente ancorato all’azienda agricola con vincoli specifici, il turismo rurale offre un approccio più commerciale e flessibile. Entrambi contribuiscono a valorizzare le aree rurali, offrendo esperienze autentiche e promuovendo il patrimonio naturale e culturale. La scelta tra i due dipenderà dalle preferenze dell’imprenditore e dalla visione dell’esperienza che desidera offrire ai visitatori.
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