Gli accordi prematrimoniale rappresentano la scelta più comune di una coppia prima di convolare a nozze: in cosa consistono.
Con il termine patti prematrimoniali si intendono quegli accordi stipulati tra futuri sposi che stabiliscono in anticipo le conseguenze legali ed economiche di una possibile separazione o divorzio. Questi possono riguardare vari aspetti. Ad esempio il mantenimento economico di uno dei partner, la divisione dei beni, l’affidamento dei figli e altre questioni patrimoniali.
A differenza di altri paesi, ad esempio gli Stati Uniti, in Italia la validità dei patti prematrimoniali è limitata dalle norme del codice civile. Il matrimonio, si sa, è considerato un’istituzione regolata da obblighi e diritti predeterminati (nei riferimenti di legge si annovera l’art. 143 cod. civ. e seguenti), come l’obbligo di fedeltà, assistenza reciproca e contribuzione ai bisogni della famiglia. E quindi qualsiasi accordo che preveda le condizioni di un eventuale divorzio, inclusa la divisione dei beni o l’erogazione di assegni di mantenimento, è generalmente considerato nullo.
La giurisprudenza italiana riconosce la validità di alcuni accordi prematrimoniali in casi specifici, soprattutto quando non si tenta di regolare direttamente le conseguenze del divorzio ma di gestire aspetti patrimoniali determinati. Il caso è, ad esempio, la sentenza n. 23713/2012 della Corte di Cassazione, che riconosce il diritto al rimborso parziale dei costi sostenuti per la costruzione di un immobile in caso di divorzio. E la sentenza n. 19304/2013 della Suprema Corte, che legittima un accordo sui termini di restituzione di un mutuo in caso di separazione.
Accordi prematrimoniali, cosa sono e come si strutturano
La redazione di un contratto prematrimoniale deve avvenire con attenzione alle forme giuridiche appropriate per evitare che sia considerato nullo. Sebbene la legge non richieda espressamente la forma notarile, è fondamentale che l’accordo sia redatto come una scrittura privata, firmata da entrambe le parti. Infatti, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia o un notaio per garantire che l’accordo rispetti i limiti imposti dalla legge e protegga efficacemente i diritti e gli interessi di entrambi i coniugi. Inoltre, il contratto deve essere chiaro e dettagliato, specificando i termini e le condizioni relative alla divisione dei beni, al mantenimento e ad altri aspetti patrimoniali.
L’accordo deve essere equo e non creare situazioni di iniquità tra le parti. In Italia, i patti prematrimoniali sono soggetti a restrizioni normative significative, a causa della concezione del matrimonio come istituto sociale regolato da obblighi e diritti predeterminati. Tuttavia, la giurisprudenza ha riconosciuto la validità di alcuni accordi prematrimoniali specifici che non contraddicono direttamente i principi fondamentali del matrimonio. La redazione di tali accordi deve essere attentamente gestita per garantirne la validità legale e la protezione degli interessi di entrambe le parti.