Ci sono errori provocati da inesperienza ed emotività quando ci si imbatte in un posto di blocco. Le cose da non fare
L’emotività gioca brutti scherzi in determinate circostanze. Una, tipica, è rappresentata dai posti di blocco. Basta scorgerne uno per crearsi il problema e chiedersi se tutto è in regola come dovrebbe. Quasi mai tutto è in regola. Ecco le cose da fare (e da non fare).
Il primo consiglio è quello di fermarsi. Può sembrare scontato, ma non lo è. Soprattutto per i più giovani e inesperti, quando non si è in regola si ha spesso la tentazione di sfuggire, pensando che sia il male minore. L’errore sarebbe enorme. Meglio seguire le indicazioni, accostare e accettare con calma quanto scaturirà dall’accertamento. Sarà sempre meglio delle conseguenze che si devono patire per aver tentato di sfuggire al controllo. Una scelta del genere, nella migliore delle ipotesi – e non è affatto scontato che andrebbe a finire così bene – si paga con una sanzione da 1.256 a 5.030 euro, e decurtazione di 10 punti dalla patente di guida oltre all’eventuale denuncia da parte delle Forze dell’Ordine.
Chi non si ferma all’alt degli agenti rischia una multa da 80 a 318 euro, la decurtazione di 3 punti dalla patente e il fermo del veicolo. Il posto di blocco va ben oltre l’accertamento delle violazioni stradali. Questo compito spetta ai posti di controllo, quando gli agenti fanno veicoli. Il posto di blocco prevede invece un’unica corsia obbligatoria e il controllo di tutte le auto, per motivi di sicurezza. La differenza tra le sanzioni deriva da questo: ignorare un posto di blocco è impossibile se non volontariamente, mentre la disattenzione potrebbe impedire di fermarsi all’alt.
Una volta fermati è indispensabile un atteggiamento collaborativo e facilmente decifrabile dagli agenti. Si accosta il veicolo e si scende dall’auto soltanto su richiesta degli agenti. In genere i controlli devono svolgersi in pochi minuti ed è dunque controproducente creare inutili ritardi. In particolare deve essere evitato un atteggiamento che susciti dubbi immotivati negli agenti, inducendoli ad accertamenti ulteriori ed inutili. La scelta migliore è rispondere alle domande in maniera chiara ed esaustiva, dando tutte le spiegazioni richieste, per esempio sulla destinazione del viaggio o sugli oggetti contenuti presenti nell’auto. Si consiglia un atteggiamento composto ed educato, adatto a non insospettire gli agenti. Sono sconvenienti gli atteggiamenti aggressivi perché ne potrebbe scaturire una discussione con conseguente oltraggio a pubblico ufficiale, punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
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