Il pignoramento è uno di quegli incubi che nessuno vorrebbe mai vivere. Ma se possiedo dei Bitcoin, possono pignorarmi anche quelli?
I bitcoin sono criptovalute, monete virtuali. Molti si chiedono se, in caso di debiti con il Fisco, con la banca o con creditori privati, possano essere pignorati. Vediamo cosa dice la legge.
Contrarre debiti è più facile di quello che si possa immaginare in un contesto di crisi caratterizzato da rialzi e stipendi troppo bassi. A fare debito non sono solo i classici “furbetti” che non vogliono pagare le tasse o che vogliono vivere a spese altrui. Anche molte brave persone possono trovarsi in questa situazione e non riuscire a regolarizzare la propria posizione.
I debiti, si sa, portano dritti verso un’unica strada: quella del pignoramento. Il creditore, tramite un atto giudiziario, può chiedere il pignoramento del conto corrente, dello stipendio, della pensione o, addirittura, della casa dei suoi debitori. Molti si chiedono se anche le criptovalute, tipo i bitcoin, possano essere pignorate. La vigente normativa in materia è chiarissima e non lascia dubbi.
Bitcoin pignorati in caso di debiti? Ecco la verità
Purtroppo molte persone, a causa dei rialzi, degli stipendi troppo bassi o di imprevisti di qualunque genere, possono trovarsi a fare debiti e, di conseguenza, possono andare incontro al pignoramento. Ma possono essere pignorati anche i bitcoin? Vediamo come stanno effettivamente le cose.
I bitcoin sono la criptovaluta più utilizzata in tutto il mondo. Si tratta di una moneta virtuale, immateriale che si può usare solo per pagare laddove viene accettata. Infatti i bitcoin non sono riconosciuti dallo Stato e, dunque, non si possono usare, ad esempio, per pagare le tasse o le sanzioni ma non sono accettati nemmeno per pagare le rate del mutuo, il canone dell’affitto o le bollette.
Molti si chiedono se i bitcoin possano essere pignorati in caso di debiti. La risposta è un po’ complessa. In teoria sì, un creditore può chiedere anche il pignoramento dei nostri bitcoin. Nella pratica, tuttavia, non è così semplice. I bitcoin naturalmente, non possono essere depositati nelle classiche banche. Essi vengono depositati su conti deposito virtuali che si chiamano Wallet. Quando si crea un wallet, viene generata dal servizio prescelto una stringa alfanumerica, che viene definita chiave privata e che serve per “operare” sul proprio conto.
Esistono due tipi di Wallet, cioè di conto deposito per i bitcoin: custodial e non-custodial. Con i Wallet custodial il proprietario dei bitcoin delega la custodia della propria chiave privata d’accesso a società terze. Invece con i Wallet non-custodial la chiave privata d’accesso al conto resta in possesso solamente del proprietario dei bitcoin.
Questa differenza è fondamentale in quanto un creditore può chiedere il pignoramento dei bitcoin solo se essi sono depositati su un Wallet custodial. Se, invece, il proprietario li ha depositati su un conto non-custodial non potranno mai essere pignorati senza il suo consenso.