Salvarsi dai debiti: ci sono alcuni metodi che funzionano molto meglio degli altri. E, soprattutto, sono legali
La premessa è d’obbligo: se anche lo scopo è quello di eludere un pagamento quelle per proteggersi dai creditori procedure lecite, previste dalla legge, attuabili da tutti coloro che si trovano nelle condizioni di poterlo fare. La Leggi quindi non prevede una soccombenza totale dei debitori rispetto ai loro insoluti ma, entro certi limiti, accorda loro dei rimedi per far fronte a situazioni di obiettiva fragilità.
C’è dunque una sorta di bilanciamento d’interessi: chiaramente l’obiettivo dei cittadini è proteggere i propri beni, quello dello Stato o di chi ovviamente si trova in condizione di dover ricevere le proprie spettanze è rivalersi su ciò che è possibile per completare quanto dovuto.
Per il cittadino è possibile tutelarsi, per farlo ci sono condizioni previste dalla legge – metodi che, per quanto poco graditi ai creditori, restano del tutto legali. Tra questi la cessione della titolarità di un bene oppure la donazione di un bene al familiare. Le operazioni non possono essere gestite verbalmente ma devono concludersi con la forma scritta e davanti ad un notaio.
C’è un metodo, se vogliamo, ancora più drastico e definitivo, in apparenza: la vendita di un immobile. La scelta tuttavia comporta un rischio indiretto: se anche il bene non sarà recuperabile il creditore potrà rivalersi tre attraverso il pignoramento non dell’immobile ma dei ricavi derivanti dalla vendita. Una strada con meno incognite è rappresentata dal fondo patrimoniale che impedisce il pignoramento ma questo metodo esclude la possibilità che possa essere utilizzato per i familiari e professionali.
In alternativa il trust risulta una buona opzione. Consiste nel trasferire momentaneamente il diritto e quindi la proprietà ad un gestore con la restituzione del bene dopo un determinato periodo. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 28146 del 6 ottobre 2023, ha stabilito che un trust a favore dei propri figli può essere revocato dai creditori entro cinque anni, dunque non è una protezione assoluta perchè è equiparato alle normali donazioni, pertanto il creditore deve solo dimostrare che il debitore è rimasto privo di altri beni utilmente pignorabili. Un altro strumento certamente affidabile è quello della separazione dei beni o del vincolo di destinazione, soprattutto per i coniugi.
Come è noto, la legge esclude il pignoramento della casa dove il debitore ha la sua residenza principale, in questo caso è intoccabile salvo condizioni molto particolari ma veramente poco diffuse. Dunque il pignoramento non è sempre facile, anche laddove lecito e dovuto per somme che non sono state corrisposte. Tutelarsi è possibile, facendolo legalmente e nei limiti previsti dalla legge.
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