Permessi di 6 giorni, è possibile che i precari li richiedano? Ecco come stanno veramente le cose, che non tutti sanno.
Quando si tratta di lavoro, ci sono davvero tantissimi aspetti e sfaccettature dello stesso.In primis, siamo chiamati, ad un certo punto delle nostre vite, a fare una scelta in merito al tipo di impiego che riteniamo sia più adatto alla nostra persona.
Una delle maggiori distinzioni, sta tra lavori che ci permettono di avere a che fare con il pubblico, e quindi di intessere relazioni e legami con gli altri, e lavori, che prevedono invece un maggior quantitativo di tempo da trascorrere da soli.
Una volta che abbiamo compreso cosa ci piace maggiormente, possiamo scegliere di formarci per quel determinato ambito. In secondo luogo, è molto importante comprendere come vogliamo condurre il lavoro, se essendo dipendenti o se avviare un’attività tutta nostra. Ad esempio, nell’ambito della formazione, si può decidere di fornirla essendo insegnanti nelle scuole pubbliche o private, oppure si può decidere di creare una scuola o un’accademia, che diventa a tutti gli effetti la nostra azienda che fornisce prodotti di formazione.
C’è da dire, che negli ultimi tempi, è stato davvero difficile scegliere, in quanto la situazione di crisi ha messo a dura prova tantissime persone, portandole a dover decidere tra ciò che avrebbero voluto fare e quello che era necessario fare, per poter sopravvivere. Motivo per cui, soprattutto in Italia, il numero di precari è davvero altissimo, in ogni ambito della sfera lavorativa. Un quesito che in tanti si pongono, riguarda i permessi e in particolar modo, se i precari possano richiederli della durata di sei giorni.
Precari e permessi: ecco se possono chiederli
Quando si è precari, spesso e volentieri, si è svantaggiati su tutta una serie di questioni, non per ultima quella dei permessi. Sono in tanti a chiedersi, infatti, se sia possibile che i precari possano chiedere permessi di sei giorni.
Nell’ambito scuola, i docenti precari possono chiedere permessi, al pari dei docenti di ruolo. A stabilirlo è proprio l’articolo 19 del CCNL Comparto Scuola. C’è anche da chiarire, però, che ogni lavoratore è tenuto a leggere la parte relativa ai permessi nel contratto che si applica al suo lavoro.
I docenti precari possono avere dei giorni di permesso e questi ultimi possono essere retribuiti o non retribuiti. I permessi per motivi familiari e personali, ad esempio, non sono retribuiti e il docente precario può usufruirne per un massimo di sei giorni, documentando la motivazione, attraverso un’autocertificazione. Diverso è il caso dei permessi di malattia, che vanno certificati, attraverso la diagnosi medica e che richiedono la reperibilità per la visita fiscale.