Perché piangiamo dalla gioia? La spiegazione è strabiliante

Sarà capitato a tutti di piangere dalla gioia, ma perché succede una cosa tanto contraddittoria? La spiegazione lascia stupefatti.

In genere associamo il pianto a sentimenti come tristezza, malinconia, depressione, dispiacere per la perdita. Con le lacrime esterniamo emozioni negative come sofferenza, angoscia frustrazione. Ma non è sempre la regola: in alcune circostanze si piange anche di gioia o di felicità.

Perché piangiamo di gioia
Come mai a volte piangiamo quando invece dovremmo sprizzare gioia da tutti i pori? Ecodibasilicata.it

Insomma, non è raro che il pianto si associ non a passioni tristi bensì a momenti felici. Una contraddizione? Perché si piange di gioia quando ad esempio ci capita di ricevere una bella notizia che attendevamo da lungo tempo? Del resto associare espressioni negative a emozioni positive (o viceversa) non accade solo col pianto.

Pensiamo a quando ci prende il desiderio di pizzicare le guance di un bimbo che ci suscita tenerezza o quando siamo mossi dal desiderio di mordere con dolcezza la persona amata. O ancora quando rispondiamo con un sorriso o una risata nervosa a una profonda tristezza. Perché piangiamo di gioia?

Pianto di gioia: perché la lacrime scorrono quando siamo felici

Secondo la psicologia di Yale Oriana Aragón, autrice di diversi studi su questo tema, siamo nel campo delle cosiddette espressioni dimorfe che indicano manifestazioni emotive che si contrappongono al sentimento davvero sperimentato. Si tratta di qualcosa di ben diverso dalle espressioni miste (dove coabitano un’emozione negativa a una positiva). Le espressioni dimorfe sono piuttosto emozioni positive che si manifestano attraverso un’espressione negativa. Come appunto il pianto.

pianto di gioia motivo
Nei momenti felici della nostra vita a volte spunta la lacrimuccia, perché? Ecodibasilicata.it

Dagli studi della psicologa è emerso che chi usa espressioni negative per manifestare il proprio stato d’animo riesce con più facilità a attenuarne l’intensità. In altre parole piangere di gioia o di allegria ristabilisce l’equilibrio rispetto a un’emozione travolgente. In sostanza quando un’emozione positiva si fa largo in noi in maniera spropositata piangere di felicità ci aiuta a bilanciare con una reazione opposta il nostro stato d’animo interno.

Il pianto di gioia frena l’impatto emotivo andando a riequilibrare il nostro stato d’animo interiore. Una gioia estrema può infatti spiazzarci, sopraffarci, facendo venir meno la nostra capacità di prendere decisioni. Bilanciare la bella notizia con una reazione negativa ci consente così di riacquistare il controllo. Oltre a mantenere l’omeostasi interna, il pianto di gioia suscita la solidarietà altrui. In altri termini davanti alle lacrime di felicità reagiamo aiutando l’altra persona, contribuendo ad abbassare l’intensità di quella forte emozione.

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