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Economia

Pensioni, gli aumenti di quest’anno: quanto e a chi

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Giuseppe F.

Arrivano i tanto attesi aumenti sulle pensioni. Niente da fare però per il pagamento a giugno… I soldi in più arriveranno comunque presto.

A tutti fa comodo avere qualche soldo in più nel portafoglio, specie d’estate. E non fanno eccezione i pensionati. C’è una buona notizia: quest’anno, sono previsti aumenti per le pensioni, ma ovviamente non per tutti. A godere delle maggiorazioni sul cedolino saranno quei pensionati che percepiscono una pensione d’importo pari o inferiore ai limiti fissati dalla normativa.

Pensioni 2024: arrivano gli aumenti – ecodibasilicata.it

Quale normativa? Quella che disciplina la fattispecie della quattordicesima. Parliamo quindi della somma aggiuntiva alla pensione introdotta nel 2007 e modificata dieci anni dopo, con la legge di Bilancio del 2017. Di norma, la quattordicesima viene pagata a luglio o a dicembre. Dipende da come e quando se ne maturano i requisiti (dal primo agosto al 31 dicembre dell’anno di riferimento).

Ecco perché gli aumenti sulle pensioni non arriveranno a giugno ma saranno disponibili per molti pensionati già a luglio. Com’è noto, la quattordicesima è un beneficio previdenziale che non spetta a tutti i pensionati. Possono goderne solo a coloro che soddisfano certi requisiti di reddito e di età. Il dato importante è che, nel 2024, con la quattordicesima arriverà anche un aumento.

Gli aumenti previsti per le pensioni: ecco a chi andranno

Già nel corso di quest’anno, infatti, sono attesi due appuntamenti fondamentali per poter ottenere un piccolo aumento nell’assegno pensionistico. Il peso della maggiorazione dipende, ovviamente, dai casi. A ogni modo, le date interessanti sono due. Perché due sono i periodi più vicini del calendario in cui può arrivare la quattordicesima. Il mese di luglio e quello di agosto.

Aumenti sulle pensioni supplementari – ecodibasilicata.it

L’emolumento in questione non ha nulla a che fare con la tredicesima che spetta ai pensionati in genere e neppure con la quattordicesima riconosciuta ad alcuni lavoratori dipendenti. A godere di questa quattordicesima sono i titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’AGO: lavoratori dipendenti, gestioni speciali dei lavoratori autonomi, gestione separata e forme sostitutive.

L’importo, in questo caso, non è pari alla pensione percepita. La somma è fissa e si differenzia in base al reddito, agli anni di contributi e alla gestione previdenziale di appartenenza. Detto ciò, chi prenderà di più a luglio? Gli aumenti di quest’anno sulle pensioni andranno soprattutto ai pensionati che hanno compiuto i sessantaquattro anni e hanno un reddito che non supera di due volte il valore del trattamento minimo. Quindi fino a un massimo di 15.563,86 euro.

Potranno godere di aumenti anche i pensionati con assegni inferiori ai 11.672,89 euro. Cioè fino a una volta e mezzo il trattamento minimo. Per i lavoratori dipendenti l’aumento (come importo di quattordicesima) è di 437 euro fino a quindici anni di contributi. La stessa cifra di aumento arriva agli autonomi con fino a diciotto anni di contributi. L’importo di quattordicesima sale a 546 euro per i lavoratori dipendenti tra i quindici e i venticinque anni di contributi e gli autonomi tra i diciotto e i ventotto anni di contributi.

Tutti i casi specifici

Con oltre i venticinque anni di contributi per i dipendenti e oltre i ventotto anni di contributi la quattordicesima arriva a 655 euro. Sopra i 15.563,86 euro la quattordicesima spetta in misura parziale. E per avere diritto al pieno importo i requisiti vanno soddisfatti fin dal primo gennaio dell’anno in cui la misura viene riconosciuta.

Aumenti per le pensioni a luglio – ecodibasilicata.it

Quelli che vanno pensione dopo luglio o compiono i sessantaquattro anni dopo il pagamento della maggiorazione, dovranno fare i conti con un ritardo della concessione fino a dicembre, quando insieme alla tredicesima prenderanno anche i ratei di quattordicesima spettanti.

L’aumento arriverà solo a settembre per coloro che invieranno la dichiarazione dei redditi in ritardo, cioè tra il 21 giugno e il 15 luglio. Chi si riduce ad agosto, potrà godere dell’aumento a ottobre. Chi pagherà le tasse più tardi, ma entro il 30 settembre, potrà vedere l’aumento solo a novembre.

Giuseppe F.

Redattore web appassionato di scrittura e lettura, conseguentemente molto miope. Mi piacciono la musica rock anni '70 e '90 (niente '80!) e la letteratura russa.

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