L’INPS può riconoscere importanti diritti ai pensionati, ma serve che si faccia domanda: il rischio di perderli è alto, cosa fare.
Cosa sono esattamente i diritti inespressi della pensione e come si ottengono? Si tratta di diritti che spettano a coloro che hanno detto ‘addio’ al mondo del lavoro, ma che devono essere richiesti esplicitamente presentando un’apposita domanda affinché l’INPS li riconosca e li eroghi. Oggi l’INPS spiega come avere un aumento della pensione di oltre il 20%.
Fino a quando il pensionato non presenta tale domanda, l’INPS non riconosce questi diritti, che rimangono quindi congelati fino a quando non vengono richiesti e, in caso contrario, vengono persi definitivamente. Per comprendere se l’importo della pensione percepito è corretto, è consigliabile controllare mensilmente tutte le voci che compongono l’assegno pensionistico, consultando i propri cedolini. In particolare il modello Obis M, che riepiloga in dettaglio tutte le componenti dell’assegno mensile, compresi gli importi lordi e netti, gli aumenti annuali previsti e le eventuali detrazioni fiscali.
Secondo le disposizioni attuali, coloro che percepiscono una pensione inferiore a 750 euro al mese possono recuperare i diritti inespressi presentando una domanda specifica direttamente all’INPS o tramite i Caf o i Patronati. Se si notano discrepanze tra quanto dovuto e quanto effettivamente percepito, potrebbe essere il caso di verificare se vi sono diritti inespressi da richiedere. Questi diritti, pur appartenendo ai pensionati, non vengono erogati automaticamente.
Sono, per esempio, diritti inespressi per le pensioni: quattordicesima mensilità; integrazioni al trattamento minimo; le maggiorazioni sociali spettanti a diversi pensionati dal compimento del 60imo anni di età; assegno familiare per pensionati autonomi; prestazioni per invalidi civili; maggiorazioni sociali, che dipendono dall’età del pensionato; pensione di cittadinanza, il cui importo massimo è di 780 euro al mese di cui 150 riconosciuti come contributo per l’affitto della casa in cui il pensionato vive; assegno al nucleo familiare per i pensionati dipendenti; maggiorazione per ex combattenti.
Per ottenere i diritti inespressi della pensione, è necessario presentare una domanda specifica utilizzando gli appositi moduli forniti dall’INPS o dai Caf o Patronati. Solo dopo la sua presentazione, l’INPS può procedere all’eventuale ricalcolo della pensione, prevedendo gli aumenti dovuti.
È importante notare che i diritti inespressi della pensione possono prescrivere nel tempo. In particolare, se non vengono richiesti entro un certo periodo, si possono perdere, impedendo di ottenere l’aumento dell’assegno pensionistico. La prescrizione per i diritti inespressi della pensione è di 5 anni, quindi è fondamentale agire tempestivamente per evitare di perderli definitivamente.
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