Addio legge Fornero. Non dovrai aspettare 67 anni per andare in pensione: potrai smettere di lavorare ad appena 62. Ecco come fare.
Dal 2011 ad oggi, per accedere alla pensione di vecchiaia, è necessario avere almeno 67 anni, ma d’ora in avanti cambierà tutto: grazie alla pensione flessibile sarà possibile lasciare il lavoro ad appena 62 anni. Vediamo tutto nei dettagli.
La legge Fornero piace a ben pochi lavoratori. L’idea di restare inchiodati alla scrivania fino a 67 anni, in effetti, non è allettante. Non solo: un’età pensionabile così elevata non favorisce il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro e, anzi, favorisce la disoccupazione giovanile.
Le misure di prepensionamento non mancano ma, nella maggior parte dei casi, si rivolgono solo ai lavoratori affetti da invalidità oppure a chi appartiene a categorie specifiche. In altri casi sono poco vantaggiose sotto il profilo economico.
Il Governo di Giorgia Meloni sta lavorando alla prossima legge di Bilancio. Probabilmente una riforma delle pensioni strutturale non sarà ancora possibile ma, certamente, verranno introdotte delle novità importanti sul fronte previdenziale. In particolare si parla di una flessibilità in uscita per permettere ai lavoratori di ritirarsi già a partire dai 62 anni.
Vuoi smettere di lavorare prima di aver compiuto 67 anni come stabilito dalla legge Fornero? Puoi farlo grazie alla flessibilità in uscita. Vediamo come funziona e quali requisiti è necessario soddisfare.
Ad oggi non sono molte le misure di pensione anticipata che consentono di ritirarsi a soli 62 anni. A ben vedere solo Quota 103, attualmente, offre questo vantaggio. Con Quota 103, infatti, è possibile andare in pensione a 62 anni ma bisogna aver maturato almeno 41 anni di contributi.
Dunque è evidente che questa misura che, apparentemente si rivolge a tutti, in pratica si rivolge esclusivamente a chi ha iniziato a lavorare in modo regolare e stabile quando era ancora molto giovane. Situazione sempre più rara ormai. L’unico modo per riuscire a smettere di lavorare prima sarebbe quello di approvare una pensione flessibile.
L’idea – che non si sa ancora se effettivamente vedrà mai la luce oppure no – sarebbe quella di permettere ai lavoratori di andare in pensione a partire dai 62 anni di età una volta raggiunta la soglia contributiva dei 20 anni. Naturalmente chi decidesse di smettere di lavorare a 62 anni con 20 anni di contributi si ritroverebbe con un assegno previdenziale molto esiguo.
L’unico modo affinché questa soluzione possa un giorno vedere la luce è quella di accettare il ricalcolo contributivo di tutte le pensioni. Il sistema contributivo, infatti, basandosi unicamente su ciò che una persona ha versato durante gli anni di carriera, ha un peso decisamente inferiore sulle casse dell’Inps e potrebbe permettere a tutti i lavoratori di andare prima in pensione anche se con un assegno mensile più basso.
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