Aumenti in vista per la pensione minima e l’assegno sociale. Attenti però al dettaglio che spesso sfugge e porta a fare confusione.
Pensione minima, assegno sociale. Spesso e volentieri li confondiamo, ma si tratta di due misure di sostegno economico che sono molto differenti tra loro. A differenziarle sono i requisiti, ma anche gli importi e le modalità richieste per potere usufruire. Cerchiamo di capire quali sono le differenze.
Sia per la pensione minima che per l’assegno sociale sono in arrivo degli aumenti, anche se con percentuali diverse, a riprova della differente natura dei due trattamenti.
Come dicevamo, pensione minima e assegno sociale non sono affatto la stessa cosa: la pensione minima è l’integrazione destinata al pensionato che altrimenti andrebbe a percepire un assegno al di sotto della soglia di sopravvivenza. A erogare la pensione minima è l’INPS. Così come l’assegno sociale, che però prescinde dai contributi e spetta a tutte quelle persone che non hanno una posizione contributiva anche molto bassa alimentata nel corso degli anni.
Diversa anche la rivalutazione della pensione minima e quella dell’assegno sociale. Nel 2023 l’importo pensionistico è stato rivalutato del 7,3%, al quale si è aggiunto un 1,5% supplementare appunto per le pensioni pari o inferiori al trattamento minimo. Inoltre per i pensionati che hanno compiuto almeno 75 anni l’aumento dell’importo è stato del 14,7%.
In totale, a partire dal 2024, la pensione minima aumenterà a 598,60 euro. Il trattamento pensionistico minimo viene assegnato in base al reddito: 7.329 euro di reddito individuale o 21.986 di reddito coniugale e, per l’integrazione, da 7.329 a 14.657 euro nel primo caso, mentre la forbice del reddito nel secondo caso va da 21.986 a 29.314 euro.
Invece l’assegno sociale – che va richiesto proattivamente – spetta a chi ha un reddito individuale inferiore a 6.542,51 euro o a 13.085,02 euro in caso di reddito coniugale. Altro requisito è la residenza nel nostro Paese. Ha diritto a ricevere l’assegno sociale chi risiede in Italia da almeno dieci anni.
Dal calcolo dell’assegno sociale sono escluse alcune voci come la casa di abitazione e altri indennità. A partire dal 2024 l’assegno sarà aumentato del 5,47%. In più ci saranno da conteggiare le rivalutazioni del 2023. In totale l’assegno sociale arriverà a toccare la soglia dei 534,40 euro.
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