Aumenti in vista per la pensione minima e l’assegno sociale. Attenti però al dettaglio che spesso sfugge e porta a fare confusione.
Pensione minima, assegno sociale. Spesso e volentieri li confondiamo, ma si tratta di due misure di sostegno economico che sono molto differenti tra loro. A differenziarle sono i requisiti, ma anche gli importi e le modalità richieste per potere usufruire. Cerchiamo di capire quali sono le differenze.
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Sia per la pensione minima che per l’assegno sociale sono in arrivo degli aumenti, anche se con percentuali diverse, a riprova della differente natura dei due trattamenti.
Pensione minima e assegno sociale: di quanto aumenteranno nel 2024
Come dicevamo, pensione minima e assegno sociale non sono affatto la stessa cosa: la pensione minima è l’integrazione destinata al pensionato che altrimenti andrebbe a percepire un assegno al di sotto della soglia di sopravvivenza. A erogare la pensione minima è l’INPS. Così come l’assegno sociale, che però prescinde dai contributi e spetta a tutte quelle persone che non hanno una posizione contributiva anche molto bassa alimentata nel corso degli anni.
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Diversa anche la rivalutazione della pensione minima e quella dell’assegno sociale. Nel 2023 l’importo pensionistico è stato rivalutato del 7,3%, al quale si è aggiunto un 1,5% supplementare appunto per le pensioni pari o inferiori al trattamento minimo. Inoltre per i pensionati che hanno compiuto almeno 75 anni l’aumento dell’importo è stato del 14,7%.
In totale, a partire dal 2024, la pensione minima aumenterà a 598,60 euro. Il trattamento pensionistico minimo viene assegnato in base al reddito: 7.329 euro di reddito individuale o 21.986 di reddito coniugale e, per l’integrazione, da 7.329 a 14.657 euro nel primo caso, mentre la forbice del reddito nel secondo caso va da 21.986 a 29.314 euro.
Invece l’assegno sociale – che va richiesto proattivamente – spetta a chi ha un reddito individuale inferiore a 6.542,51 euro o a 13.085,02 euro in caso di reddito coniugale. Altro requisito è la residenza nel nostro Paese. Ha diritto a ricevere l’assegno sociale chi risiede in Italia da almeno dieci anni.
Dal calcolo dell’assegno sociale sono escluse alcune voci come la casa di abitazione e altri indennità. A partire dal 2024 l’assegno sarà aumentato del 5,47%. In più ci saranno da conteggiare le rivalutazioni del 2023. In totale l’assegno sociale arriverà a toccare la soglia dei 534,40 euro.