L’assenza di contributi può essere un ostacolo importante alla pensione e, soprattutto a quella anticipata. Ma ci sono scorciatoie.
Anche in un sistema pensionistico rigiro come è sostanzialmente il nostro si può raggiungere la pensione anticipata senza tuttavia aver raggiunto i contributi necessari. Esistono diverse opzioni che permettono di uscire dal lavoro a un’età inferiore a quella prevista dalla Legge. Devono tuttavia sussistere determinate condizioni di base per riuscire nell’intento. A conti fatti le regole del nostro sistema previdenziale consentono di guardare a questa prospettiva con ragionevole fiducia. Vediamo come.
Immaginiamo un lavoratore che non ha raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi. Egli potrebbe sfruttare una variante del sistema per implementare la propria quota contributiva e maturare il diritto alla pensione. Questa operazione ha un nome specifico: si chiama maggiorazione contributiva per invalidi. Questo avviene perché gli anni di contributi versati per l’attività lavorativa svolta dopo il riconoscimento da parte dell’INPS dell’invalidità civile valgono di più. In particolare ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento della disabilità vale 1,2 volte.
In parole pratiche questo significa che, invece degli ordinari 12 mesi, un anno di contributi versati vale 14 mesi. Questo accorgimento ha uno scopo evidente: in questo modo un lavoratore raggiunge più facilmente la carriera contributiva utile per la pensione anticipata. Tuttavia è bene considerare che questi mesi aggiuntivi varranno solo per il diritto alla pensione e non per calcolare l’importo mensile della pensione ed il relativo assegno. La maggiorazione infatti, servo solo per la tempistica di pensionamento e non produce incrementi di importo della pensione. Sul portale dell’INPS è disponibile il servizio per la valutazione degli anni di lavoro successivi al riconoscimento dell’invalidità civile ai lavoratori sordomute a quelli a cui è stata assegnata dalla Commissione Medica un’invalidità superiore al 74% a prescindere dalla causa di questa disabilità.
Grazie a questo metodo si possono recuperare fino a un massimo di 5 anni di contributi figurativi validi per il diritto alla pensione. La maggiorazione non è automatica in quanto deve essere la persona interessata a produrre espressa domanda all’INPS. Il metodo di calcolo per i soggetti meno fortunati è entrato in vigore nel 2002, la misura consente di recuperare contributi in tutti i periodi precedenti.
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