Pensione ai superstiti: l’INPS comunica i nuovi limiti di reddito

Pensione ai superstiti: ecco come funzionerà e quali saranno i nuovi limiti di reddito, tutte le informazioni direttamente dall’Inps.

La pensione ai superstiti, è la pensione di un pensionato o un lavoratore assicurato, che una volta deceduto possono ottenere i suoi familiari. A poter ricevere la pensione sono prima di tutto il coniuge, i figli e in subordine possono farlo anche i genitori, i fratelli e le sorelle inabili, che hanno bisogno di tutelare determinate esigenze di vita o familiari di cui si occupava il defunto stesso. La somma che spetta ai superstiti è strettamente collegata alla posizione che ricopriva il defunto, se era un pensionato agli eredi spetterà la pensione di reversibilità.

Pensione ai superstiti
Pensione (ecodibasilicata.it)

Se era un lavoratore che possedeva almeno 780 settimane di contributi ad esempio, i superstiti potranno ottenere la pensione indiretta. Se nessuna di queste prestazioni può essere concessa, al coniuge o ai figli spetterà l’indennità di morte. Si tratta di una somma una tantum basata sull’entità dei contributi versati dall’assicurato, la pensione di reversibilità, spetta ai familiari di un defunto che era titolare di una prestazione previdenziale, a patto che però non fosse un assegno di invalidità. Altre formule a cui possono accedere i superstiti, sono la pensione supplementare o la pensione indiretta, una misura che si distingue dalla pensione di reversibilità, per il fatto che il soggetto deceduto non aveva ancora ottenuto la pensione.

Pensione ai superstiti, quali sono i nuovi limiti di reddito

Quando un coniuge o un parente stretto muore, è possibile ottenere la pensione di reversibilità attraverso varie formule, tuttavia sembrano esserci dei cambiamenti in merito riguardo alcuni criteri. Secondo la circolare del 22 dicembre dell’Inps infatti, la corte costituzionale ha decretato nuovi cambiamenti relativi all’erogazione delle pensioni ai superstiti.

Nuovi limiti di reddito
Pensione (ecodibasilicata.it)

È stata dichiarata l’illegittimità costituzionale del terzo e del quarto periodo, attraverso cui viene specificato che in caso di cumulo tra pensione e i redditi aggiuntivi del beneficiario, non è previsto un tetto alle decurtazioni del trattamento. Se il reddito è inferiore o pari al trattamento minimo Inps, la pensione può essere cumulabile con il reddito del beneficiario, se il reddito sarà superiore tre volte il trattamento minimo Inps, la pensione sarà cumulabile ma per il 75%.

Se il reddito sarà superiore a quattro volte il trattamento minimo Inps, la pensione sarà ridotta del 40%, nel caso in cui fosse superiore cinque volte, la riduzione sarà pari al 50%. Nel caso in cui la somma delle trattenute dovesse superare il totale dei redditi aggiuntivi annuali, l’Inps stesso procederà ad analizzare i trattamenti pensionistici interessati riconoscendo la pensione ai superstiti.