Alcuni lavoratori possono andare in pensione 5 anni prima. Tutto dipende dal loro profilo professionale.
Il lavoro svolto e i contributi versati possono aprire canali di uscita privilegiati per alcuni lavoratori. Ci sono in effetti varie opzioni specifiche attraverso cui è possibile pianificare il proprio pensionamento anticipato; e c’è una categoria particolare di lavoratori che può sfruttare la possibilità di andare in pensione 5 anni prima rispetto a tutte le altre. Fra i requisiti necessari per questo pensionamento “veloce” ci sono l’aver ottenuto 35 anni di contributi minimi e l’aver svolto un mestiere tutelato dal sistema previdenziale.
Bisogna poi presentare la domanda di pensione entro una data precisa che corrisponde al primo maggio di ciascun anno. L’opzione avvantaggiata di uscita è disponibile per chi ha svolto un lavoro rubricabile nella categoria dei mestieri usuranti e lo ha fatto per 30 anni: un lavoratore di questo tipo può andare in pensione 5 anni prima. Lo stesso vale per i lavoratori di mestieri usuranti a fine carriera: anche in questo caso è infatti possibile anticipare la pensione a partire da 61 anni e 7 mesi.
Le procedure attuali del sistema previdenziale nazionale tutelano coloro che nella loro vita si sono dedicati a lavori particolarmente faticosi. Per definizione, i lavori usuranti sono quelli che richiedono un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, da svolgere in ambienti difficili o condizionati da fattori particolari e provanti.
Si parla non solo di dispendio di energie fisiche ma anche mentali e soprattutto di attività che possono portare a un degrado della salute del lavoratore. E sono tante le attività gravose e pesanti che possono essere svolte da dei professionisti. Ecco perché esiste una normativa che riguarda la pensione delle persone che si sono confrontate con lavori usuranti nel settore privato e nel pubblico impiego.
Ma quali sono queste persone che possono godere del vantaggio previdenziale? A stabilirlo è una lista delle attività individuate dalla normativa presente nell’articolo 1 del Dlgs 67/2011, il decreto che riconosce appunto il diritto ad andare in pensione prima.
La pensione anticipata arriva a partire da 61 anni e 7 mesi e con almeno 35 anni di contributi. E non c’è bisogno che il lavoratore si sia dedicato interamente a questa tipologia di attività. Basta che la abbia fatto per molto tempo o a fine carriera. Per le regole vigenti, è necessario aver svolto il lavoro usurante per almeno 7 anni, nell’ultimo decennio. Oppure per 6 anni negli ultimi 7. Oppure, per metà dell’intera carriera lavorativa.
In questo senso, il mestiere faticoso può essere svolto anche alla fine del periodo lavorativo, per esempi a 55 anni di età. Tocca ora capire quali, secondo le norme attuali, le attività valutate come usuranti. La normativa parla di lavoro notturno continuativo, lavori alle linee di montaggio con ritmi vincolati e lavori in galleria, cava o miniera.
Danno accesso alla pensione anticipata anche i lavori in altezza, in cassoni ad aria compressa e le attività svolte dai palombari. Lo stesso vale per chi ha lavorato in celle frigorifere o ambienti con temperature molto basse. Infine, si parla anche di lavori ad alte temperature e di lavori come autisti di mezzi rotabili di superficie o come addetto ai reparti di pronto soccorso, rianimazione e chirurgia d’urgenza.
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