Vuoi sapere che tempi aspettarti per il pagamento del TFS sul conto corrente? Ecco tutte le informazioni sui tempi di accredito.
Il Trattamento di Fine Rapporto o Servizio, o TFR/TFS, è una prestazione che spetta a tutti i lavoratori dipendenti (pubblici e privati). Connesso direttamente allo stipendio, svolgendo una funzione simile all’accantonamento, avviene a prescindere dal motivo della fine del rapporto, che sia licenziamento, dimissioni o altro. La domanda che sorge è: dopo quanto tempo i dipendenti pubblici hanno diritto al TFR?
Il trattamento di fine rapporto dipende dal contratto collettivo nazionale del lavoro applicato alla categoria di appartenenza. Per linea generale, si può calcolare il TFR che spetta al dipendente prendendo la retribuzione annua e dividendola per 13,5. Con retribuzione annua si intendono tutti gli elementi che compongono il salario, che includono scatti di anzianità, superminimo, maggiorazione per turni, straordinari, indennità per sede disagiata, premi, provvigioni e altre somme a titolo non occasionale. Sono esclusi, invece, i rimborsi spese.
È importante denotare che ci sono alcune differenze nel TFR tra dipendenti privati e pubblici. La seconda categoria, infatti, non può superare la retribuzione annua lorda di 240.000 euro. Per i dipendenti pubblici, il TFR può essere corrisposto in tre rate annuali in base a quanto gli spetta. Sotto ai 50.000 euro il TFR viene pagato in un’unica soluzione, mentre si sale a due rate tra i 50.000 e i 100.000 euro. Oltre i 100.000 euro bisognerà attendere tre rate diverse.
Nel settore privato, il TFR viene generalmente liquidato entro 45 giorni dalla cessazione del lavoro (ma il lavoratore e il datore possono concordare su una data diversa). Per i lavoratori pubblici, invece, il TFR o TFS viene liquidato entro 12 mesi dalla fine del servizio per raggiungimento del limite d’età, ovvero la pensione. Se il rapporto cessa per altre cause come licenziamento, i mesi di attesa diventano 24.
Da notare che, mentre al momento le regole sono queste, la Corte di Cassazione non è a favore del sistema attuale. Secondo il principio di giusta retribuzione, infatti, la Corte trova ingiusto verso il lavoratore dover attendere uno o addirittura due anni per ricevere la liquidazione che gli spetta. È quindi possibile che arriveranno cambiamenti a riguardo nei prossimi tempi che velocizzeranno i tempi per i lavoratori pubblici.
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