Avere ospiti per più 30 giorni può trasformarsi in un problema: senza un adempimento sono previste sanzioni.
Un vecchio detto popolare dice che dopo 3 giorni l’ospite puzza come il pesce. Con esso si invita chi viene accolto, a qualsiasi titolo, in una casa a non approfittare della disponibilità altrui. Al di là di questa norma non scritta che mira a dare un limite alle presenze troppo ingombranti, c’è una scadenza ben più importante che deve essere presa in considerazione da chi apre la propria abitazione ad altre persone.
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Questo limite per gli ospiti in casa è di 30 giorni e implica la necessità di produrre subito una comunicazione di cessione di fabbricato. Questo adempimento è obbligatorio, quindi previsto per legge. L’articolo in questione è il n. 12 del D.L 59 del 1978 convertito in Legge 191 del 1978.
Secondo questa norma qualsiasi persona, fisica o giuridica, che cede un immobile o porzione di esso per un periodo superiore 30 giorni, a qualsiasi titolo (quindi anche gratuitamente, accogliendo per esempio degli ospiti), deve darne comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza.
La fattispecie ha importanza sempre e non solo nei contratti di locazione. Il limite temporale è però quello tradizionale di una famiglia che affitta per esempio una casa al mare. Quando un proprietario, dunque, affitta una casa vacanze a degli ospiti per più di 30 giorni (anche 31), deve far partire la comunicazione di cessione di fabbricato. E il contratto di locazione temporanea deve anche essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
Se uno dei contraenti è un extracomunitario, è in ogni caso confermato l’obbligo di comunicazione stabilito dall’articolo 7 del T.U. 286/98. Il proprietario dell’immobile deve presentarsi all’autorità (per esempio alla questura o al commissariato della Polizia) per dichiarare la presenza dello straniero, presentando il contratto registrato all’Agenzia delle Entrate e i documenti di entrambi.
Come comportarsi con l’ospite che rimane in casa per più di 30 giorni
La comunicazione di cessione di fabbricato deve essere fatta dal proprietario o da chi ha la disponibilità dell’immobile (a qualsiasi titolo). Quindi la comunicazione può essere fatta anche dal conduttore che concede la sublocazione o dall’usufruttuario che cede la struttura a qualsiasi titolo.
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La norma prevede che in caso di immobile ceduto da una persona giuridica debba essere il legale rappresentante della stessa a provvedere alla comunicazione. Per fare questa comunicazione bisogna compilare un apposito modulo messo che è reso disponibile in tutte le questure.
Ci vogliono i dati di chi cede l’immobile e di chi lo riceve (con allegati i documenti d’identità, e nel caso di stranieri, di permessi di soggiorno, visto di entrata, eccetera). Vanno presentati tutti i dati dell’immobile, con la data di effettiva cessione dell’immobile.
L’articolo 2 del D.L. 79 del 2012 convertito in legge 131 del 2012, ha previsto un’interessante semplificazione: qualora si sia registrato il contratto all’Agenzia delle Entrate non c’è più bisogno di presentarsi in questura. Se non si provvede in questo senso sono previste sanzioni amministrative e problemi legali.