Nuovo messaggio dell’Inps inerente all’Assegno d’Inclusione: ci sono importanti novità che devi sapere. Vediamo cosa è cambiato.
L’Inps ha recentemente inviato un messaggio molto importante che riguarda l’Assegno d’Inclusione: sono cambiate molte cose che bisogna conoscere. Vediamo tutto nei dettagli.
Dallo scorso gennaio ha fatto il suo ingresso in scena l’ADI: l’Assegno d’Inclusione, prendendo il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento Cinque Stelle, nato nel 2019 durante il primo Governo di Giuseppe Conte. Anche questo si rivolge ai nuclei familiari in difficoltà ma, a differenza del vecchio sussidio, per ottenerlo non richiede solo requisiti reddituali, ma anche altre condizioni.
Attualmente, per il sussidio possono fare richiesta solo quelle famiglie con reddito annuo fino a 6000 euro lordi al cui interno ci sia almeno un soggetto “non occupabile”. Con questo termine, si intendono i disabili con invalidità certificata pari o superiore al 74%, i minorenni, le persone che hanno già compiuto 60 anni e i soggetti seguiti dai servizi socio sanitari. Di recente l’Inps ha inviato una comunicazione: sono cambiate diverse cose in merito all’Assegno d’Inclusione.
Assegno d’Inclusione: ecco cosa cambia
Con una recente comunicazione, l’Inps ha informato che sul sito sono state introdotte nuove funzioni per rendere più facile fare il punto della situazione riguardo a chi percepisce l’ADI e allo stato delle richieste. In particolare accedendo al servizio “ADI” > “Gestione della domanda” dal portale istituzionale dell’INPS, nella tabella riferita al nucleo familiare è stata aggiunta l’informazione relativa alla “tipologia di componente”, con il dettaglio dei singoli componenti del nucleo familiare sia compresi che esclusi dalla scala di equivalenza.
Ricordiamo, infatti, che solo i componenti della famiglia “non occupabili” rientrano nella scala di equivalenza e concorrono a determinare l’importo dell’Assegno d’Inclusione che corrisponde a 500 euro al mese più eventuali 280 euro per l’affitto. Se, dunque, in una famiglia ci sono due persone di 30 anni disoccupate ma senza disabilità e un bambino di 10 anni, la famiglia riceverà solo 500 euro perché solo un componente è “non occupabile”.
Inoltre l’Inps ha informato che, da ora in poi, sarà disponibile sul sito una nuova funzionalità che consente di indicare eventuali variazioni dei dati relativi alla cittadinanza e alla residenza dichiarati nella domanda. Fornire informazioni false per ottenere il sussidio comporta non solo l’immediata sospensione dello stesso ma anche sanzioni e conseguenze penali.
L’Inps ricorda, inoltre, che dopo aver fatto richiesta è fondamentale sottoscrivere il Patto d’Inclusione Sociale e presentarsi, entro 120 giorni, presso i servizi sociali del territorio per concordare un programma personalizzato. Chi non lo farà, perderà il sussidio.