L’Italia è un Paese pieno di debiti. E gli interessi sul suo debito pubblico continuano inesorabilmente a salire: presto bisognerà pagare.
Nonostante un lieve miglioramento della crescita prevista per quest’anno, l’Italia continua ad affogare in un mare di debiti. La faccenda è assai delicata. Perché l’UE, a cui l’Italia deve un sacco di soldi, presto potrebbe costringere il Paese all’austerity. A marzo 2024, il debito pubblico italiano ha raggiunto 2.894 miliardi di euro. Il debito pro capite è di circa 49.000 euro. Quindi ogni singolo italiano nasce con quasi 50.000 euro di debiti.
Colpa degli impegni finanziari assunti dall’Italia attraverso l’emissione di titoli di Stato e altre forme di indebitamento. Ma a un certo punto, la sostenibilità del debito diventerà utopistica, anche perché la gestione delle finanze pubbliche non è delle migliori.
Nel 2024 l’Italia pagherà 83 miliardi di euro in interessi sui debiti. Si tratta di un costo quattro volte alla crescita prevista. Secondo l’UE, l’unica strada possibile per arginare questo indebitamento record è l’austerità. Un concetto con cui molti italiani hanno già confidenza e che giustamente temono.
L’austerity è stata una politica economica adottata dall’Italia nei primi anni ’70. Nel nostro Paese fu sperimentata a causa della crisi petrolifera del 1973, che portò a una riduzione della produzione di petrolio (e all’embargo arabo contro gli Stati filo-israeliani). Così gli italiani conobbero varie misure di austerità: dall’aumento delle tasse al contenimento del consumo energetico, dalle riduzioni nei servizi pubblici (istruzione, sanità e trasporti) alla disoccupazione.
Troppi debiti per l’Italia: torna lo spettro dell’austerità
Allora fu l’Italia stessa a decidere di reagire con l’austerity alla crisi. Oggi è invece l’ingerenza delle istituzioni europee che può imporre misure restrittive del debito. Il Governo Meloni spera che gli investimenti del PNRR possano aiutare l’economia nazionale, far crescere il PIL e ridurre così il debito. Ma i fondi UE per la ripresa non dureranno per sempre. Così per l’Italia potrebbe arrivare presto il momento di grossi tagli alla spesa pubblica e nuove tasse.
Rispetto alle previsioni l’Italia sta crescendo poco. Spagna, Grecia e Portogallo, grazie agli aiuti dell’UE, hanno fatto registrare una crescita doppia rispetto a quella italiana. In pratica, il nostro Paese è l’unico che non riesce a ridurre il suo debito pubblico.
Nel 2024, il debito salirà al 138,6% del PIL. Poi, secondo alcune previsioni, nel 2025 potrebbe tornare a sfondare il muro del 140%. E sarebbe un grosso guaio. Perché a pagare sarebbero i cittadini. L’UE potrebbe imporre è tagli alla spesa pubblica di 9-10 miliardi all’anno. E c’e pure chi prevede che potrebbero esserci tagli maggiori al bilancio.