I furti ai piloti di Formula 1 non sono episodi poco frequenti. Oltre al monegasco, infatti, anche altri colleghi hanno dovuto loro malgrado fare i conti con queste spiacevoli situazioni.
Sono stati condannati in rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari, tre dei quattro arrestati nei mesi scorsi dai carabinieri per rapine di orologi di lusso in Versilia. Si tratta di Luciano Allinoro di 40 anni, Francesco Pinto di 20 anni e Annamaria Nocerino, 30enne. Ci sarà un processo a parte, invece, per Davide Stefanoni, 30 anni, che ha scelto il rito ordinario. Tra le vittime dei loro colpi anche Charles Leclerc, pilota di Formula 1 della Ferrari. Il monegasco, nell’aprile dello scorso anno, venne pedinato e poi rapinato nella zona della Darsena di Viareggio. I malviventi gli portarono via un Richard Mille, cronografo di lusso, realizzato espressamente per lui e stimato 2 milioni di euro.
Il quartetto prese di mira il pilota Ferrari con un metodo ben preciso. In due lo avvicinarono fingendosi tifosi della Rossa. Chiesero una foto e sfilarono l’orologio dal polso di Leclerc, dandosi poi alla fuga a bordo di un motorino. Gli altri due si erano invece messi in mezzo per bloccare lo stesso pilota ed evitare che inseguisse i compari. L’orologio era stato poi ritrovato in Spagna e riconsegnato al leggittimo proprietario.
L’episodio che ha visto coinvolto Leclerc non è di certo l’unico che ha toccato i piloti di Formula 1. Si tratta, infatti, di soggetti da sempre nel mirino dei malviventi. D’altronde, si tratta di persone particolarmente abbienti e che spesso portano con sé oggetti di valore, soprattutto orologi. Facile capire, quindi, perché siano particolarmente ambiti dai criminali. Prima di Leclerc, restando ai giorni nostri, è toccato a Lando Norris fare i conti con una rapina. Il pilota britannico venne, infatti, aggredito e depredato del suo orologio, del valore di 46 mila euro, durante gli scontri avvenuti al termine della finale degli Europei di calcio tra Inghiltetta e Italia, giocata a Wembley. Si trattò, in quel caso, di una vera e propria imboscata, con Norris che venne preso di mira all’uscita dallo stadio.
Anche Sebastian Vettel ha dovuto fare i conti con i ladri. Si trovava a Barcellona (l’episodio risale al maggio dello scorso anno) quando qualcuno ha deciso di sfondare il finestrino della sua auto, rubando la borsa che si trovava al suo interno. Vettel ha provato a recuperare il maltolto, seguendo la traccia lasciata dal Gps. Una volta, però, giunto sul posto indicato dalla traccia, il pilota ha trovato soltanto le cuffie, abbandonate dai ladri. Il resto, invece, non è stato più recuperato.
Discorso diverso, infine, per Emerson Fittipaldi. L’ex pilota brasiliano di Formula 1, 75 anni, non si trovava nella sua tenuta a Soiano (provincia di Brescia) quando è stato messo a segno il colpo, che ha fruttato ai ladri un bottino di circa 250mila euro, tra gioielli e orologi di valore. L’episodio è accaduto a luglio di quest’anno e non ha avuto conseguenze, se non quelle economiche, per Fittipaldi.
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