La Cassazione ha confermato che chiunque abbia in possesso un documento specifico, ha diritto a rifiutare i turni di lavoro notturni
Buone notizie per chiunque sia stanco di molteplici ore notturne a lavoro: la Cassazione ha confermato che, in possesso di un documento specifico, i lavoratori possono rifiutarsi di prestarsi a turni di lavoro durante la notte.
L’agevolazione è prevista grazie alla Legge 104, nota per tutelare coloro che assistono persone con disabilità nella loro famiglia. Oltre dunque a diversi diritti previsti dalla Legge, in pochi sanno che il caregiver ufficiale del disabile ha diritto all’esonero dai turni di lavoro notturni. Di seguito, scopriamo cosa prevede nel dettaglio il diritto e come beneficiare di esso.
La Legge 104 del 1992 prevede una serie di agevolazioni per tutelare e aiutare coloro che si prendono cura di persone con disabilità gravi all’interno della loro famiglia. Com’è noto, quest’ultima prevede una serie di diritti, come diversi permessi mensili. È innanzitutto essenziale ricordare che la Legge 104 è prevista per coloro che hanno riconosciuta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabile o destinata ad aggravarsi col tempo. La disabilità viene attestata per coloro che hanno difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione sul posto di lavoro.
Il comma 3 dell’art. 3 della Legge 104 specifica quando si tratta di disabilità grave. Si parla di handicap grave quando una persona, in base alla propria età, ha necessità di assistenza personale e continuativa. Tuttavia, la Cassazione ha confermato che l’esonero dai turni di lavoro notturni non prevede una differenza tra il caregiver di un disabile grave e non. Infatti, l’art. 11, comma 2, lett. c), del D.Lgs. 8.4.2003, n. 66, prevede che non sono obbligati a prestare lavoro notturno: “la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992 n. 104″.
Ne consegue quindi che il caregiver lavoratore può rifiutare i turni lavorativi notturni, sia che il familiare abbia il riconoscimento del comma 3 dell’articolo 3, sia con il solo comma 1 dell’articolo 3, della legge 104. È essenziale sapere che il lavoratore dovrà fare richiesta del diritto in forma scritta e comunicandolo al datore di lavoro entro 24 ore prima della prestazione prevista.
La Corte di Cassazione ha confermato i due orientamenti dei primi gradi di giudizio. Ha dunque ribadito come l’articolo 3 della legge 104 definisca persona con handicap sia chi ha il comma 1, sia chi ha il comma 3 (handicap grave). In entrambi i casi dunque, si tratta di un soggetto con la condizione di disabilità. Dunque, il diritto all’esonero è previsto in tutte e due le situazioni, senza alcuna eccezione.
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