Come sempre in questo periodo le compagnie aeree cancellano molte prenotazioni. Ma come si fa a chiedere di essere rimborsati?
Le festività tra Natale e Capodanno sono momenti di grande richiesta di voli, coi servizi che si trovano ad affrontare una notevole pressione che, per un verso o per l’altro, porta tante compagnie a non riuscire a gestire la mole di prenotazioni ricevute.
Da qui il gran numero di voli cancellati dalle compagnie aeree. Un disservizio che crea non pochi disagi ai passeggeri che non di rado si vedono anche abbandonare di fatto dall’assistenza al momento di richiedere il rimborso per il volo cancellato.
Si tratta di una tendenza in crescita e destinata ad aumentare soprattutto nel periodo delle festività natalizia. Gli esperti stimano in circa 9 milioni di euro l’importo dei rimborsi da restituire alla clientela. Solo nelle prime due settimane di dicembre i disagi nei voli sono stati pari a quelli registrati nel mese precedente. Come fare in questi casi per farsi rimborsare?
Quando il volo viene cancellato la responsabilità cade direttamente sulla compagnia aerea. In questo caso dunque il cliente può appellarsi al Regolamento Europeo 261/2004 per ottenere un rimborso che varia dai da 250 a 600 euro. Una somma a titolo di risarcimento a cui si ha diritto in caso di un ritardo nel volo che superi le 3 ore, oppure se la cancellazione del volo non ha rispettato il preavviso di 14 giorni.
Non è l’unico modo a disposizione dei passeggeri per farsi sentire. Ci sono anche claim company come ItaliaRimborso, una piattaforma che raccoglie le proteste dei passeggeri al fine di far valere i loro diritti. Spesso infatti i consumatori non sono a conoscenza dei propri diritti e non sanno a chi rivolgersi per salvare il proprio volo. Infatti, come detto, a volte le compagnie comunicano il ritardo o la cancellazione del volo ma trascurano la parte dell’assistenza al viaggiatore.
Per questo esistono piattaforme come ItaliaRimborso, consultabile 7 giorni su 7 sul sito ufficiale. Insomma, soprattutto durante le festività i disservizi sono dietro l’angolo. Gli esperti consigliano perciò di mettersi in viaggio pienamente consapevoli dei propri diritti, in modo da essere pronti a farli valere qualora dovessero fronteggiare un ritardo o una cancellazione della prenotazione.
Ad esempio per l’ultimo sciopero del 17 novembre non sarebbe stato possibile chiedere il rimborso. Al viaggiatore però spettava un rimborso per le spese sostenute per raggiungere la destinazione.
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