Il mercato numismatico regala gioie pazzesca. Questa moneta ti fa diventare ricco: ecco come riconoscere il suo valore enorme.
Chissà se la banconota zero euro diventerà un oggetto da collezione che nel tempo riuscire a salire vertiginosamente di prezzo. Chissà a quanto potrà arriverà. Chissà. Nel mondo della numismatica può succedere sempre di tutto.
Attualmente la banconota zero euro è acquistabile a un costo che varia dai 6 ai 15 euro: non ha né avrà mai (fino a prova contraria) un valore commerciale, non si potrà scambiare per beni o servizi di ogni sorta, parte con uno scopo commemorativo.
Ma potrebbe rappresentare un investimento per il futuro. Ciò che oggi vale tra i 6 e i 15 euro, un domani potrebbe valere centinaia e centinaia di euro. Il mercato della numismatica, d’altronde, è questo, per info chiedere ai collezionisti, qualcuno l’ha già adocchiata.
La numismatica offre grandi opportunità. Chiaro che nessuno regala soldi senza motivo, il valore di una moneta o di una banconota è dato sempre da diversi fattori: dallo stato di conservazione alla tiratura limitata, passando per un evento commemorativo, proprio come la banconota 0 euro che omaggia lo storico sbarco in Normandia.
Una moneta, centinaia di mila di euro
Ma se tutte queste variabili, o quasi, confluiscono in una moneta, allora ecco che si parla di ricchezza. Come nel caso delle dracme, l’ex moneta greca in commercio prima dell’entrata degli ellenici nell’Unione Europea, sotto l’egida dell’euro.
Effettivamente, le monete greche sono tra le più affascinanti e ricercate dai collezionisti e gli appassionati numismatici. Ne spuntano esemplari mai visti e sono sempre in hype, ad oggi uno dei principali sbocchi di interesse collezionistico da parte di tutti coloro i quali stanno cercando di creare all’interno del proprio portafoglio numismatico una sezione dedicata alle monete antiche e classiche. Nello specifico ha fatto scalpore il prezzo pagato all’asta di una 5 dracme del 1833. Non era in ottimo stato ma anziché perdere valore, ne ha acquisito ancora di più. Perché? Perché ci sono casi in cui ciò che fa schizzare il prezzo di una moneta è la sua rarità.
In generale, tutte le monete antiche in lega di rama e in buono stato hanno un alto valore molto alto, basti pensare alle iconiche 100 dracme del 1935, pagate 32mila euro. Ma qui siamo andati oltre: all’asta di Nikos Mathioudakis e della sua società Attica Auctions le 5 dracme del 1833 hanno raggiunto la spaventosa cifra di 162mila euro, nonostante non fosse in fiori di conio. Hai visto mai qualcuno che è tornato dalla Grecia con una moneta antica ce la dovesse avere riposta dentro un cassetto.