Vietato fumare in tantissimi luoghi anche all’aperto, tra cui spiagge, boschi, parchi. Ecco dove è entrata in vigore questa legge.
La lotta al fumo non è ancora terminata. Negli ultimi decenni le abitudini sono molto cambiate e anche grazie alle leggi che vietano di fumare in molti luoghi al chiuso il numero dei fumatori è nettamente diminuito rispetto al passato.
Fino ad epoche come gli anni ’80 e ’90 vedere gente con la sigaretta in mano era cosa molto comune così come respirare l’odore delle sigarette perfino sui mezzi di trasporto e nei locali come ristoranti e uffici. Per rispettare chi il fumo non lo tollera, evitare i danni del fumo passivo e anche salvaguardare i fumatori stessi consentendo di fatto di diminuire il numero di sigarette da fumare al giorno sono state imposte leggi restrittive al riguardo.
Il fumo fa male, la scienza ormai lo afferma da tantissimo tempo. Oltre ad essere una concausa del cancro ai polmoni e di quello alla gola, danneggia molte parti del corpo. È dannoso per la pelle, la rende opaca e spenta, annerisce i denti e ha un effetto negativo anche sul sistema riproduttivo.
Per cercare di contrastare ancora di più il vizio del fumo che è ancora presente, nonostante le varie alternative, anche queste non particolarmente salutari, come le sigarette elettroniche, sono state prese delle misure abbastanza restrittive.
In Francia il contrasto al fumo sta prendendo una marcia decisa. Il ministro della salute Aurélien Rousseau all’interno del programma nazionale di lotta al tabagismo ha annunciato le nuove restrizioni che partiranno a breve.
Si amplierà infatti l’estensione dei luoghi in cui non si potrà fumare. Si tratta di luoghi all’aperto e riguarda le spiagge, i giardini pubblici, i boschi e i dintorni di luoghi pubblici come le scuole. Ma non solo: le misure non si fermano qui. È stato riscontrato che l’azione più efficace per una diminuzione del vizio del fumo è l’aumento del costo delle sigarette.
Infatti il prezzo è in aumento e arriverà a toccare i 12 euro al pacchetto nel 2025 e i 13 euro nel 2026. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene l’aumento del prezzo come la misura più efficace in assoluto, anche del divieto, per porre un contrasto al fumo.
Sono previste anche delle azioni mirate al supporto psicologico dei fumatori che desiderano smettere di fumare e non ci riescono e degli aiuti concreti ai tabaccai per trasformare la loro attività.
L’obiettivo è mettere al bando le sigarette e ridurre considerevolmente gli aromi consentiti nei prodotti da svapo. Si ritiene infatti che il consumo di tabacco sia la principale causa di morte prevedibile.
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