Non tutti sanno che l’Inps riconosce la Legge 104 anche per i disturbi della tiroide: una condizione che purtroppo interessa moltissime persone.
L’Italia è un paese con un numero crescente di persone invalide, complice l’invecchiamento di popolazione e gli effetti a lungo termine di certi stili di vita; eppure c’è ancora molta ignoranza e/o confusione riguardo alle forme di assistenza garantite dallo Stato a chi deve fare i conti con una patologia grave. A partire da uno strumento essenziale come la Legge 104.
Se per per accedere ai benefici previdenziali è richiesto un grado di invalidità del 100%, per usufruire dei vantaggi previsti dalla Legge 104 è sufficiente una percentuale del 33,33%, trattandosi comunque di una “minorazione fisica, psichica o sensoriale” di carattere permanente e in potenziale peggioramento. Infatti, l’Inps riconosce la Legge 104 anche per i disturbi della tiroide, a determinate condizioni. Vediamole da vicino.
Chi è affetto da disturbi della tiroide sa bene che le forme gravi di questa patologia possono causare problemi lavorativi e di relazione, interferendo con l’apprendimento e le interazioni sociali. Come accertare se la propria condizione rientra in questa casistica?
Innanzitutto occorre rivolgersi al proprio medico di base, il quale dopo i necessari accertamenti potrà redigere un certificato che attesti la condizione di salute, da inviare all’Inps. Dopo di che sarà il paziente a interfacciarsi con l’istituto per mandare avanti la pratica (oggi si può fare tutto o quasi online).
Una volta che la domanda è stata presentata, nel giro di 30 giorni il richiedente viene convocato presso la Commissione medica Asl per un accertamento dell’effettivo stato di disabilità. Se la Commissione dichiara che il richiedente ha diritto a benefici economici, non resterà che completare la procedura integrando tutti i dati richiesti (sempre online). Dopo di che le agevolazioni previste dalla Legge 104 diventano accessibili.
Ricordiamo che la Legge 104/1992 garantisce 3 giorni di permesso al mese, divisibili anche in ore, o la possibilità di usufruire di pause quotidiane di 1 o 2 ore, a seconda dell’orario lavorativo. Per le persone affette da disturbi della tiroide, a seconda del livello di invalidità stabilito dall’Inps, è anche prevista un’indennità che può raggiungere un importo massimo di 550 euro.
Nello specifico, l’assegno di invalidità civile viene riconosciuto in caso di disturbi legati al malfunzionamento della tiroide solo se l’invalidità riconosciuta supera il 74% (la semplice rimozione della tiroide dunque non basta per ottenerlo).
Questo investimento rappresenta un passo significativo per Nexting, che mira a potenziare la sua piattaforma…
Con un team di urologi esperti, UroClinic affronta una vasta gamma di condizioni, dall'ipertrofia prostatica…
Questo riconoscimento non è solo un vanto per la città ligure, ma anche un invito…
L'ex capitale del Regno della Polonia è tutt'ora un centro culturale e artistico di prim'ordine…
La capitale spagnola offre un mix irresistibile di antiche usanze e divertimento moderno, rendendola il…
Celebrare l'inizio del nuovo anno a Parigi offre infinite possibilità sia agli amanti del romanticismo…